Approvato in Consiglio dei ministri il decreto Semplificazioni. Subappalti possibili fino al 50% e più sicurezza nei cantieri. Esteso il superbonus al 110%, fondi stanziati per la piattaforma di gestione dei “green pass”.
Approvato in serata dal Consiglio dei ministri il decreto Semplificazioni, nuovo dl che norma le regole sulla governance del Pnrr e detta le regole sulle semplificazioni. Con un testo che si compone di 68 articoli, vengono dimezzati i tempi per le valutazioni di impatto ambientale e vengono velocizzati i tempi per una lunga serie di opere pubbliche – quelle di “particolare complessità o di rilevante impatto”, come l’Alta velocità Palermo-Catania-Messina e Salerno Reggio Calabria, il potenziamento del Porto di Trieste o diga di Campo Lattaro in Campania. Istituite poi una supercommissione per la Via e una Soprintendenza speciale per i progetti del Recovery. Sul via libera, le fonti di governo hanno assicurato che la riunione del Consiglio “è filata via super liscia“.
Aumenterebbe fino al 50% la soglia per i subappalti fino al 31 ottobre 2021, in base alla bozza che è stata sottoposta ai componenti del governo. In precedenza, si era parlato di una soglia del 40%. Come viene previsto dal testo, “il contratto non può essere ceduto”, con il subappaltatore che “deve garantire gli stessi standard qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore” a quello garantito dal contraente principale. Arriva inoltre come “requisito necessario” per le aziende che parteciperanno alle gare del Recovery plan l’obbligo di assumere una quota non inferiore al 30% di giovani under 36 e di donne.
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Salta invece l’estensione del superbonus agli alberghi – misura inclusa nella bozza in entrata al Consiglio dei ministri ma che non dovrebbe trovare posto nella versione finale del documento. Confermato comunque il superbonus al 110%, che sebbene venga tolto per gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2, viene ora esteso a a case di cura ed ospedali, poliambulatori, case di cura e ospedali, collegi e convitti.
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Per quanto riguarda il “green pass“, che sarà valido sia in Italia che in Europa, si appoggerà alla piattaforma nazionale-DGC (Digital Green Certificate). Questa provvederà all’emissione, al rilascio e la verifica delle certificazioni Covid-19, sarà realizzata attraverso l’infrastruttura del Sistema Tessera Sanitaria e verrà gestita dalla stessa per conto del Ministero della salute, titolare del trattamento dei dati generati. Per le certificazioni verdi, sarà necessario possedere lo Spid, una Carta d’Identità Elettronica o la Tessera Sanitaria, con la verifica che avverrà attraverso un sms inviato all’utente. Per tale misura, il decreto riserva 3.318.400 euro.
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