Eitan, unico superstite della tragedia del Mottarone, è stato estubato e ha riaperto gli occhi per qualche istante. La prognosi resta riservata, sebbene il segnale faccia ben sperare. Il bimbo di 5 anni, tuttavia, non sa ancora che la sua famiglia – mamma, papà, il fratellino Tom e i bisnonni materni – è stata sterminata dal crollo della funivia.
Una luce in fondo al tunnel. Eitan ha riaperto gli occhi. Il bambino di cinque anni di origini israeliane è l’unico sopravvissuto della tragedia della funivia del Mottarone, avvenuta domenica intorno a mezzogiorno. Cinque delle quattordici vittime erano suoi familiari. Il papà Amit Biran (che lo ha salvato avvolgendolo in un ultimo abbraccio), 30 anni, la mamma Tal Peleg, 26 anni, il fratellino Tom, 2 anni, il bisnonno materno Itshak Cohen, 82 anni, e la compagna dell’uomo Barbara Koniski Cohen, 71 anni. La Procura di Verbania sta indagando sulle cause del crollo della cabina e sulle responsabilità. Quest’oggi sono stati disposti tre fermi nei confronti di Luigi Nerini, amministratore della società Ferrovie del Mottarone che gestisce la funivia, Gabriele Tadini, direttore del servizio, ed Enrico Perocchio, capo operativo con le accuse di omicidio colposo plurimo, lesioni gravissime e disastro colposo. L’Italia, intanto, si stringe attorno al piccolo superstite. La prognosi, infatti, resta riservata.
Le condizioni di Eitan, unico superstite della tragedia del Mottarone
Eitan Biran si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Regina Margherita. Quest’oggi, dopo aver trascorso alcuni giorni sedato, ha riaperto gli occhi. “Il risveglio sta proseguendo e poco fa è stato estubato“. Lo ha detto il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle. “Per un momento ha ripreso conoscenza, ha aperto gli occhi e ha trovato di fronte a se un viso conosciuto, quello della zia“. Aya, questo il suo nome, è corsa nella struttura sanitaria dopo avere appreso la notizia e, adesso, avrà il compito di sostenere il bimbo in questo tragico momento.
I segnali odierni sono buoni, ma la prognosi sulle condizioni di salute di Eitan resta riservata. I medici non intendono sbilanciarsi, data la gravità delle ferite riportate dal bambino nel crollo della funivia. “Questa è una fase molto delicata. La notte è passata tranquilla e conferma la stabilità clinica del bambino nonostante le condizioni critiche. Il fatto che siamo riusciti a estubarlo è un fatto positivo“. Lo hanno detto i sanitari del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Torino, diretto da Giorgio Ivani. Si attendono le prossime ore per completare il risveglio.
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La cerimonia per le vittime
Le salme dei cinque familiari del piccolo Eitan, intanto, sono state rimpatriate in Israele. Lacrime e rabbia all’aeroporto di Milano Malpensa, dove si è svolta una piccola cerimonia prima della partenza. Un degno omaggio alle vittime, sia da parte dei rappresentanti della comunità israeliana – tra cui il segretario generale Alfonso Sassun –, sia da quelli locali. C’erano ufficiali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ma anche gente comune. La coppia di genitori, infatti, viveva ormai da decenni in Italia. Era perfettamente integrata e in tanti gli volevano bene. I nonni, invece, erano arrivati nel Paese per trascorrere le vacanze dopo essersi vaccinati. Grande commozione soprattutto di fronte alla minuscola bara bianca di Tom, 2 anni.