Tragedia Mottarone, pm:«Scelta fermati condivisa. Verificheremo se staff funivia sapeva». Così il procuratore Bossi
In merito ai fermi eseguiti nella notte nell’ambito dell’indagine sull’incidente della funivia Mottarone, in cui hanno perso la vita 14 persone, il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, ha detto:«Non è stata la scelta di un singolo, ma condivisa e non limitata a quel giorno. È stata una scelta legata a superare problemi che avrebbero dovuto essere risolti con interventi più decisivi e radicali invece che con telefonate volanti».
«Credo che l’impianto, gestito dalla società, abbia plurimi dipendenti. Verificheremo se anche il personale sapeva, il che non significa che fosse una loro decisione» quella di lasciare il forchettone che ha poi impedito al freno di emergenza di funzionare. A quanto pare, la funivia del Mottarone dovrebbe appartenere alla Regione Piemonte, «perché non si è mai perfezionato il passaggio al Comune di Stresa».
Dalle indagini sinora svolte sull’uso del meccanismo che ha poi impedito al freno di emergenza della funivia di funzionare, Bossi chiarisce:«Per quello che ci risulta oggi il forchettone è stato inserito più volte, non sono in grado di dire se in maniera costante o solo quando si verificavano questi difetti di funzionamento. Certamente domenica non è stato il primo giorno e questo è stato ammesso».
Il procuratore aggiunge: «Chiederò ai tecnici di verificare l’entità, il costo e il tempo necessario» per intervenire sulla funivia in modo definitivo. «Il fatto che due volte siano stati chiamati i tecnici e che per due volte il problema non sia stato risolto mi fa pensare che non avesse una soluzione rapida», dice Bossi.
«Non abbiamo elementi per ritenere che i due fatti siano reciprocamente collegati, non sono in grado di dirlo» prosegue Olimpia Bossi parlando di un eventuale legame tra la fune spezzata e il mancato azionamento del freno di emergenza della funivia. «Sulla fune siamo in attesa di quelle verifiche tecniche del consulente che dovrebbe arrivare domani».
In merito ai risvolti della tragedia del Mottarone, il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio ha commentato:«Se confermato, è un fatto gravissimo. Questo disastro dimostra la necessità che il tema sicurezza sia posto al centro di ogni azione di Governo. Va evitata ogni scorciatoia che metta in discussione la sicurezza di chi lavora e di chi utilizza le infrastrutture del nostro Paese».
In merito all’inserimento del forchettone nel freno di emergenza della funivia, il pm Bossi aggiunge che «è stata un’omissione consapevole. Verranno effettuati ulteriori sopralluoghi per verificare se per caso nell’impatto siano andate disperse» altre parti. «Non parliamo di un secondo freno, sono questi forchettoni che sono composti da due parti. Mi pare difficile che qualcosa sia andato disperso perché è stata fatta una repertazione molto accurata, ma non posso escludere che sia nel bosco».
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Sull’impianto del Mottarone «sono stati effettuati 2 interventi tecnici dalla azienda incaricata della manutenzione. Uno è del 3 maggio scorso e uno precedente». Tuttavia ciò non avrebbe “risolto il problema” per cui si è scelto di “bypassare il problema” di disattivare il sistema di frenata di emergenza.
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