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Politica

Orlando sui licenziamenti: “Nessun blitz, misura per attenuare fine del blocco”

Il blocco dei licenziamenti non verrà prolungato, ma le imprese potranno continuare ad utilizzare la cassa integrazione senza addizionali fino alla fine dell’anno se si impegneranno a non licenziale: a parlare della nuova misura è stato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il quale è stato nei giorni scorsi accusato di avere fatto un «blitz» all’insaputa degli altri ministri.

Andrea Orlando, ministro del Lavoro – meteoweek.com

Il mancato prolungamento del blocco dei licenziamenti ha creato qualche polemica. Il Governo ha scelto una via della mediazione. La misura verrà eliminata al 30 giugno, ma le imprese che si impegneranno a non licenziare potranno usufruire della cassa integrazione ordinaria senza addizionali fino alla fine dell’anno. I sindacati, tuttavia, non si arrendono e continuano a chiedere una proroga, mentre i rappresentanti degli industriali ribadiscono che «la lealtà istituzionale è fondamentale per ripartire». A rispondere alle critiche, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, è stato Andrea Orlando, ministro del Lavoro.

Orlando risponde alle critiche sullo sblocco dei licenziamenti

La dinamica che può guidare un Paese in pandemia non è la stessa di un Paese che ne esce. O le forze di maggioranza ripongono le bandiere, oppure mettono a rischio la tenuta del quadro politico. E ciò riguarda prevalentemente la Lega, che è quella che agita più bandiere“. Lo ha detto Andrea Orlando, parlando delle polemiche relative allo sblocco dei licenziamenti alla scadenza della misura messa in atto nel corso dell’emergenza Covid-19. “La nuova norma è stata elaborata in poche ore in modo da dare più strumenti alle imprese per attenuare l’impatto della fine del blocco dei licenziamenti. La sostanza è rimasta, con gli incentivi alle imprese a usare la cassa integrazione fino a fine anno senza dovervi contribuire. In cambio si impegnano a non licenziare. L’altra norma, su chi chiede cassa Covid a giugno, era un corollario conseguente“.

Gli esponenti della Lega (tra cui anche la sottosegretaria al Lavoro Tiziana Nisini), tuttavia, lo hanno accusato di aver fatto un «blitz» all’insaputa degli altri ministri. “Quella norma – sottolinea – è stata inviata per posta elettronica certificata agli uffici legislativi competenti due giorni prima. In Consiglio ho solo rinviato al testo, come si fa in questi casi. E poi ne ho parlato apertamente in conferenza stampa, a fianco di Mario Draghi. Secondo lei lo avrei fatto, se ci fosse stato un sotterfugio?“. Il Premier stesso, nei giorni scorsi, ha parlato di un «testo migliorato». Le critiche, tuttavia, arrivano anche da Confindustria, che ritiene egli patteggi per i sindacati. “Non voglio alimentare polemiche, ci sono troppe cose da fare. Sono nelle istituzioni da tempo. Credo di aver dimostrato sempre di saper ascoltare parti lontane fra loro. L’unica casacca che ho è quella della coesione sociale“.

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Tiziana Nisini, sottosegretaria leghista al ministero del Lavoro – meteoweek.com

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Andrea Orlando, infine, ha sottolineato le difficoltà che nascono dalla necessità di accontentare le diverse parti. “Non basta dire ‘facciamo le riforme’, perché ognuno ha idee di riforma diverse e qualcuno mostra le classiche contraddizioni del populismo. Io ho avuto Matteo Salvini che al mattino chiede di prolungare il blocco dei licenziamenti e la sottosegretaria al Lavoro Tiziana Nisini, anche lei leghista, che al pomeriggio vuole l’opposto“. La linea, dunque, non dovrebbe cambiare di molto. “Presenterò – ha concluso il ministro – la proposta sugli ammortizzatori in luglio. Nel disegno ci sarà una differenziazione della cassa integrazione (Cig) in ragione della dimensione d’impresa. Un bar ha meno bisogno di cassa di una grande impresa. Ma vanno collegati questi strumenti a politiche attive o di formazione, anche digitale, in base alla ristrutturazione che l’impresa sta affrontando“. Ci sarà, a tal proposito, “anche la Naspi per la disoccupazione e sarà associata alle politiche attive“. Il lavoro più arduo, tuttavia, dovrà essere fatto dai centri per l’impiego pubblici.

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