Un medico è stato arrestato a Sabaudia per avere prescritto illecitamente droga a diverse centinaia di pazienti di nazionalità indiana. I “beneficiari” facevano uso delle sostanze stupefacenti non per scopi terapeutici, bensì per riuscire a sostenere turni di lavoro estenuanti. Gli oppiacei forniti, infatti, avevano la capacità di ridurre la sensazione di fatica.
L’ossicotone ha la capacità di ridurre la sensazione di fatica. Ne era a conoscenza un medico originario di Sabaudia, in provincia di Latina, il quale per diverso tempo lo ha illecitamente prescritto ad oltre duecento suoi pazienti di nazionalità indiana. Questi ultimi erano costretti a svolgere dei turni di lavoro estenuanti (dalle 12 alle 16 ore al giorno) e soltanto in questo modo riuscivano ad alleviare le proprie sofferenze. Le confezioni di stupefacenti contenenti la sostanza in questione distribuite sarebbero state addirittura 1.200 in pochi mesi. Il professionista, oltre a incentivare il sistema di sfruttamento a cui i pazienti erano soggetti, ha anche arrecato un importante danno al sistema sanitario di oltre 146 mila euro in virtù delle ricette indebite prescritte. Alcuni dei farmaci, inoltre, non sarebbero stati mai consegnati ai pazienti. I costi venivano infatti rimborsati ad una farmacista, indagata insieme ad un avvocato. L’uomo è stato invece arrestato.
Droga, incentivo allo sfruttamento e dichiarazioni false: le ipotesi di reato del medico
I Carabinieri dei Nas di Latina hanno messo luce su un immenso giro di reati. Il medico di Sabaudia, infatti, ha prescritto illecitamente nel tempo circa 1.500 confezioni di stupefacenti con all’interno l’ossicodone, un oppioide agonista puro con un effetto simile a quello della morfina. Sulla carta gli scopi erano terapeutici, mentre in realtà la droga serviva ai pazienti di nazionalità indiana per lavorare senza sosta nei campi tra Sabaudia e Terracina. Un incentivo, dunque, allo sfruttamento nonché una truffa allo Stato, dato che il danno al sistema sanitario ammonta ad una cifra ingente. Ma non è tutto. L’uomo, in base alle indagini, avrebbe infatti anche compilato dei certificati medici contenenti dichiarazioni false con l’obiettivo di ottenere la regolarizzazione di alcuni cittadini extracomunitari. In un caso, con l’aiuto di un avvocato, avrebbe anche impedito l’arresto di un cinquantunenne, diagnosticandogli una patologia inesistenze. In virtù di quest’ultima gli erano stati infatti concessi i domiciliari.
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Il medico è stato arrestato, mentre l’avvocato e l’infermiera coinvolti hanno ricevuto una misura cautelare interdittiva che dispone la sospensione dalla professione per un anno. L’inchiesta condotta dalla Procura di Latina, denominata “No pain“, contesta ai tre indagati reati che vanno, a vario titolo, dall’illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nonché dalla frode processuale al falso e alla truffa ai danni dello Stato.