Dl Sostegni bis, imprese potranno ridurre personale dal 1° luglio. Sono 577mila i lavoratori che rischiano il posto di lavoro
Secondo le ultime bozze del decreto Sostegni bis, le industrie potranno tornare a licenziare dal 1° luglio 2021. Alla fine di luglio termina la Cassa Covid, più vantaggiosa per le imprese della cassa ordinaria e straordinaria perché non serve versare un contributo proporzionato da parte dell’azienda.
Per fare in modo che l’uso dei licenziamenti da parte delle aziende si riduca al minimo si vuole offrire l’opportunità di usare la cassa integrazione ordinaria esonerando le imprese dalla quota di pagamento della cassa. Si tratterebbe dunque di una cassa molto agevolata che sarebbe possibile avere fino alla fine dell’anno. Nel periodo in cui l’azienda la usa non potrebbe licenziare prima del gennaio 2022.
Le aziende non industriali a cui non spettava cassa ordinaria e straordinaria ma solo cassa in deroga o Fis, potranno avvalersi della cassa Covid fino al 31 ottobre e potranno licenziare, dal 1 novembre 2021.
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A quanto pare, «ci sono fonti del governo e Bankitalia che indicano in quasi 577 mila i posti di lavoro a rischio dal primo luglio», dice il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, asserendo che «la soluzione adottata è assolutamente debole e non riuscirà ad arginare lo tsunami sociale e occupazionale». Ecco perché, a suo dire, «bisogna trovare soluzioni per allungare il blocco e rimettere in moto gli investimenti. Il governo pensi a sbloccare gli investimenti e non i licenziamenti».