Il Consiglio Europeo si è detto compiaciuto per l’accordo raggiunto nell’Ue sul certificato Covid digitale: va attuato rapidamente.
Viaggi in Europa. È questo il tema centrale affrontato durante l’ultimo Consiglio Europeo, come si evince dalle conclusioni della riunione sul Covid-19. I leader di Bruxelles hanno fatto presente che, grazie a un’efficace campagna vaccinale, i paesi Ue stanno gradualmente riaprendo. È importante, però, che tutti restino vigili in merito alla diffusione delle nuove varianti.
Il certificato Covid europeo
Il Consiglio Europeo, hanno fatto sapere i leader, “si compiace dell’accordo raggiunto nell’Ue sul certificato Covid digitale e ne chiede la rapida attuazione. Come prossimo passo, per facilitare la libertà di movimento nell’Ue, chiede di rivedere entro metà giugno la raccomandazione del Consiglio sui viaggi all’interno dell’Ue“. Ma in cosa come funzionerà il certificato Covid?
Il pass Ue dovrebbe provare l’avvenuta vaccinazione con vaccini approvati dall’Ema (per quelli non approvati la scelta se riconoscerli o meno spetterà agli Stati) o la negatività ad un test. Per quanto riguarda la guarigione dal Covid, l’utilizzo dei test sierologici come prova sarà possibile solo più tardi, con un atto delegato, riferiscono fonti parlamentari, sulla base di “evidenze”. Il regolamento entrerà in vigore dal primo luglio 2021 e resterà valido per un anno.
I viaggi non essenziali
Grazie al certificato vaccinale sarà anche possibile rivedere le raccomandazioni sui viaggi non essenziali verso l’Ue. Infatti il Consiglio Europeo si è detto favorevole alla “revisione della raccomandazione sui viaggi non essenziali verso l’Ue”, in cui appunto si chiedeva di ricominciare ad accogliere i cittadini extra Ue vaccinati e di allargare i criteri con cui viene stilata la lista dei Paesi considerati epidemiologicamente sicuri. Le raccomandazioni quindi dovrebbero essere riviste entro la metà di giugno.
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Miglioramento della situazione epidemiologica e campagna vaccinale
Insomma i leader europei hanno più di un motivo per guardare al futuro con ottimismo, per quanto riguarda la crisi sanitaria. Prima tra tutti l’efficacia della campagna vaccinale, ma anche il “miglioramento della situazione epidemiologica“, che “consentirà una graduale riapertura delle nostre società”.
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Ciononostante, hanno sottolineato, è necessario “rimanere vigili per quanto riguarda l’emergere e il diffondersi di varianti” del coronavirus Sars-CoV-2 e “agire se necessario”. Per questo nei prossimi mesi sarà ancora più “fondamentale” il lavoro per “aumentare la produzione di vaccini” e per assicurare una “fornitura adeguata” di dosi in tutta l’Europa.