Nell’incidente hanno perso la vita 14 persone tra cui un bambino. Ora bisognerà stabilire le responsabilità e le cause, il primo nell’occhio del ciclone è il proprietario dell’azienda che ha in gestione la funivia.
Continuano le indagini sull’incidente della funivia Stresa Mottarone che ha provocato la morte di 14 persone (tra cui un bambino di 9 anni) e alcuni feriti gravissimi a seguito del cedimento di una fune nella parte più alta del tragitto, poco prima della stazione di arrivo. La funivia aveva riaperto ieri al pubblico dopo oltre un anno di chiusura a causa dell’emergenza da Covid 19. La cabina è precipitata da un’altezza di circa 80 metri. Tra gli indagati per stabilire le cause dell’incidente verrà probabilmente inserito anche Luigi Nerini.
Luigi Nerini, 56 anni e diploma di liceo scientifico, è il proprietario unico della Ferrovie del Mottarone, società che ha in gestione l’omonimia funivia. I bilanci della società negli ultimi anni, stando a quanto riporta anche Il Corriere della Sera, hanno segnato fatturati stabili intorno a 1.7-1.8 milioni di euro. I debiti sono complessivamente pari a 2,6 milioni e quindi, almeno fino a ieri, del tutto compatibili con un’azienda che realizza un utile pari a oltre il 20% del fatturato.
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Nerini prende un compenso di 96 mila euro dalla sua società e ha in concessione la funivia dal Comune di Stresa fino al 2028. Il Comune, che eroga un contributo annuo intorno ai 130mila euro, ha incamerato due fideiussioni dall’imprenditore per poco più di 100mila euro. Il numero dei dipendenti cambia ogni mese e si va da un massimo di 18 tra maggio e agosto al minimo di 8 a novembre, seguendo il flusso dei turisti che pagano 20 euro il biglietto di andata e ritorno.
L’impianto è stato inaugurato nel 1970 per sostituire la vecchia ferrovia realizzata nel 1911, che da Stresa portava alla vetta. Funivia che aveva ripreso a funzionare il 24 aprile scorso, anche se ieri era stata la riapertura ufficiale. Nel 2002 c’era stata la prima manutenzione straordinaria, seguita tra 2014 e 2016 da alcuni interventi di ammodernamento, con una revisione avvenuta proprio in quest’ultimo anno. Quindi nel novembre 2020 l’ultimo controllo prima della riapertura.
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