Il Pd è ancora in alto mare per le amministrative. La soluzione per Boccia per risolvere questo stallo sono le primarie.
Mentre finalmente si arriva al nome di Gualtieri per la corsa al Campidoglio, restano ancora forti dubbi tra le fila del Partito democratico per decidere il candidato sindaco di Napoli. Dopo le varie turbolenze che hanno scosso la capitale, ora la situazione sembra delinearsi. La soluzione è nelle primarie per Boccia, strumento che risolverebbe ogni dubbio. Ora è però il capoluogo partenopeo a creare ansie all’interno del Pd. Tra Amendola e Fico c’è Borrelli che vuole le primarie.
Ed è proprio Francesco Boccia, il responsabile Enti locali del Pd, a ricordare che “L’avversario è la destra”. Con questo slogan Boccia propone ovunque le primarie. Come il segretario del Pd, Enrico Letta, anche per Boccia chiunque voglia candidarsi come sindaco, deve partecipare alle primarie. Dalla Calabria a Napoli e a Roma, i dem che vogliono candidarsi alle amministrative devono passare per le primarie. Da Dalila Nesci a Nicola Irto, a Luigi De Magistris (che potrebbe essere ripescato) a Calenda.
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Boccia fa il nome anche di Carlo Calenda, nonostante non sia più un dem. Ma in un’intervista al Corriere della Sera incita il leader di Azione: “Partecipi anche lui alle primarie e si faccia scegliere da decine di migliaia di romani e non da sé stesso. Per quanto riguarda Roma, Roberto Gualtieri ha il coraggio del confronto e partecipa alle primarie con altri sei candidati, sarà il leader di una grande alleanza per la Capitale e vincerà le elezioni. La cosa importante è l’unità della coalizione e presto leggerete il patto proposto da Manfredi per salvare Napoli dal crac”.
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Boccia commenta infine la proposta di Letta sulla tassa di successione. Il segretario del Pd ha proposto di aumentare le aliquote all’1% della popolazione più ricco per metterli a disposizione dei giovani, soprattutto 18enni. Questa proposta ha creato molto dibattito, anche all’interno del Pd. Per alcuni dem un’imposta di successione potrebbe essere impopolare all’interno dell’elettorato. Anche il premier Draghi non ha accolto l’idea con molto entusiasmo, rispondendo in aula “Non è il momento di prendere i soldi dai cittadini ma di darli“. Boccia invece trova che sia una cosa molto importante. “Che’1% della popolazione, i più ricchi garantisca una dote ai giovani la trovo una cosa sacrosanta. Io vedo un partito unito, se qualcuno è a disagio evidentemente è perché della povertà ha solo sentito parlare”.
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