Boom di stranieri ricoverati a Roma: secondo quanto viene segnalato dai bollettini degli ospedali capitolini, nelle ultime settimane è aumenta l’incidenza di contagio soprattutto tra i cittadini asiatici.
Continuano a calare i contagi a Roma e nel Lazio. Su oltre 13mila tamponi molecolari e 25mila test antigenici, nella giornata di oggi sono stati registrati 494 nuovi casi – 23 in più rispetto al bollettino di ieri, venerdì 21 maggio. Sempre secondo i dati odierni, il rapporto tra positivi e tamponi è di 3,7% – 1,2% se si prendono in considerazione anche gli antigenici. In calo anche i decessi, con 7 vittime registrate nelle ultime 24 ore. Diverso, però, il discorso delle terapie intensive, che sebbene calino in quanto a numero di posti occupati, farebbero comunque emergere dei dati meno favorevoli. Nelle ultime settimane, infatti, negli ospedali della Capitale, sarebbe aumentata la presenza di pazienti stranieri, soprattutto indiani e pachistani, che sebbene risiedano da anni a Roma, non hanno tagliato i contatti con il proprio Paese d’origine.
Boom di stranieri ricoverati
A tratteggiare questo quadro è stato Il Messaggero. Secondo quanto viene raccontato da Francesco Pugliese, direttore del Dea e ordinario di Anestesia e rianimazione alla Sapienza, la presenza di stranieri si è fatta senz’altro più consistente al policlinico Umberto I. “A fronte di 25 persone ricoverate stiamo curando 7 persone asiatiche che vivono nella Capitale ma sono nate e cresciute in India o in Pakistan”, spiega infatti Pugliese.
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E precisa: “Pensiamo che l’andamento dei ricoveri di persone straniere sia legato a un duplice aspetto: la scarsa vaccinazione tra comunità che pur risiedendo nella Capitale non si sono immunizzate e gli stili di vita che le stesse persone adottano ad esempio nel vivere in molti in un unico appartamento per cui diventa difficile poi pensare anche alla ricostruzione dei contatti avuti”.
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Per quanto riguarda la struttura di Tor Vergata, invece, si è espresso Massimo Andreoni, primario dell’ospedale e direttore della Società italiana di malattie infettive: “Anche da noi l’incidenza dei ricoveri di persone straniere è un po’ più alta rispetto alle scorse settimane e dunque rispetto alla percezione di una riduzione complessiva su ingressi e ricoveri c’è un aumento specifico molto legato al fatto che queste persone sono meno coperte dal vaccino perché non lo hanno fatto e diventa difficilissimo tracciarne i contatti”.