Dieci adolescenti sono nel mirino dei Carabinieri di Cagliari per avere messo in atto un giro di spaccio di droga a scuola. I compagni che non elargivano nei tempi prestabiliti erano vittime di estorsione. L’inchiesta della Procura dei Minori, inoltre, hai fatto emergere uno scambio di materiale pedopornografico. Nei cellulari degli indagati sono stati ritrovati video in cui bambini facevano sesso.
Droga, estorsioni e pedopornografia a scuola. Un gruppo composto da dieci adolescenti – tra i quindici e i diciassette anni – è indagato dalla Procura dei Minori di Cagliari. Un’indagine dei Carabinieri, infatti, ha messo alla luce un giro di affari illeciti raccapricciante. I minorenni, residenti a Senorbì, San Basilio, Barrali e Ortaceus, vendevano ai compagni svariate dosi di droga. Da pochi grammi a partite da ben 250 euro ciascuna. La negoziazione avveniva tramite chat. Coloro che erano in ritardo con i pagamenti, inoltre, finivano per essere vittima di estorsione e minacce. Uno di questi sarebbe stato, in particolare, costretto a cedere agli aguzzini un gioiello d’oro per estinguere i debiti. Ma non è tutto. La Polizia, nell’analizzare i dispositivi elettronici sequestrati, ha rinvenuto anche del materiale pedopornografico. Video e foto a luci rosse con protagonisti dei giovanissimi, anche bambini.
La Procura di Cagliari si sta occupando dunque delle indagini sulla banda di adolescenti che operava in diverse scuole situate nel sud della Sardegna. Dieci minorenni sono indagati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché per estorsione. Nei confronti di tre di loro, inoltre, è scattata anche l’accusa di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
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Le forze dell’ordine, tramite un’indagine parallela ma collegata, invece, stanno tentando di rintracciare gli adulti che sarebbero colpevoli di avere rifornito la baby gang della droga – prevalentemente marijuana – da vendere. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Andrea Massidda. Alcuni dei presunti pusher sarebbero originari della Trexenta, mentre altri del Cagliaritano. Anche in questo caso gli accertamenti sono stati delegati ai Carabinieri di Senorbì.
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