Regge la tregua tra Israele e Hamas. Il cessate il fuoco è stato accettato prima dai palestinesi e dopo dagli israeliani grazie al ruolo di mediazione dell’Egitto. Biden e gli Usa continuano a sostenere il diritto di difesa di Israele.
Una vittoria per tutti il cessate il fuoco in Israele. Il presidente degli Usa Joe Biden ha ringraziato il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi e gli altri funzionari per il “ruolo svolto” per raggiungere l’accordo del cessate il fuoco. Ma Biden ribadisce l’impegno diplomatico e personale a sostegno dei negoziati.
Allo stesso tempo il presidente statunitense assicura il suo sostegno a Netanyahu e a Israele. Il presidente israeliano ha ringraziato l’inquilino della casa bianca per il sistema di difesa Iron Dome fornito dagli Usa. I due presidenti si sono parlati sei volte in 11 giorni di conflitto. Biden garantisce a Israele “il mio pieno sostegno a rifornire il sistema Iron Dome per assicurate la sua difesa in futuro”. “Gli Stati Uniti sostengono a pieno il diritto di Israele all’autodifesa contro gli attacchi di razzi indiscriminati di Hamas che hanno provocato la morte di civili innocenti in Israele“.
L’importanza della mediazione dell’Egitto
La tregua raggiunta tra Israele e Hamas, grazie alla mediazione dell’Egitto, è in vigore dalle 2 di notte dopo 11 giorni di duro conflitto. Non sono stati segnalati lanci di razzi né in direzione di Israele né verso la Striscia di Gaza. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha annunciato con un tweet che si recherà “nella regione nei prossimi giorni” per colloqui con il capo della diplomazia israeliana, Gabi Ashkenazi, con leader israeliani, palestinesi e regionali. Farà un tour anche in Cisgiordania, Egitto e Giordania, il primo da quando ha assunto l’incarico.
Nel discorso di conferma del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, in vigore da lì a meno di due ore dopo, Biden ricorda le vittime di questo tragico scontro. “Queste ostilità hanno provocato la tragica morte di così tanti civili, compresi bambini, io rivolgo le mie sincere condoglianze a tutte le famiglie, israeliane e palestinesi, che hanno perso i loro cari“. Anche l’inviato Onu per il Medio Oriente, Tor Wennesland, si unisce al dolore nei confronti delle vittime violenze e ai loro cari. Ha, inoltre, ringraziato “Egitto e Qatar per gli sforzi messi in atto, in stretto contatto con l’Onu, per riportare la calma“. “Ora può iniziare il lavoro di costruzione della Palestina“.
Il sostegno degli Usa a Anp e non ad Hamas
Il presidente Biden garantisce l’impegno degli Usa con le organizzazioni internazionali, collaborando con l’Anp e boicottando Hamas impedendo loro di tornare ad armarsi. “Gli Stati Uniti rimangono impegnati a lavorare con l’Onu ed gli altri partner internazionTali per rilanciare rapidamente l’assistenza umanitaria e guidare il sostegno internazionale alla popolazione di Gaza e gli sforzi per la sua ricostruzione“. “Faremo questo in piena partnership con l‘Autorità nazionale palestinese e non con Hamas”.
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Hamas ha rivendicato la “vittoria” con questo cessate il fuoco. Come riporta Al Jazeera, migliaia di persone sono uscite in strada a celebrare il cessate il fuoco nei Territori Palestinesi. “Oggi la resistenza dichiara vittoria sui nemici”, ha detto Khalil al-Hayya, numero due di Hamas a Gaza, come riporta il Jerusalem Post. Il Times of Israel parla di migliaia di persone radunate stamani a Khan Yunis, nel sud della Striscia, fuori dalla casa di Mohammed Deif, capo del braccio armato di Hamas. Per Ali Barakeh, della Jihad Islamica, la tregua è una sconfitta per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e una “vittoria per il popolo palestinese”.
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Il bilancio delle vittime e dei disastri di questo conflitto
Come riportano i media israeliani, le forze israeliane hanno confermato di aver distrutto più di 100 chilometri della rete di tunnel nella Striscia di Gaza e di aver ucciso 225 elementi di Hamas e della Jihad islamica palestinese, compresi 25 comandanti, durante gli 11 giorni di battaglia nell’ambito dell’operazione ‘Guardiano delle mura’. Sono circa 65 i minori uccisi a Gaza. Hamas e la Jihad islamica ha subito un duro colpo per la distruzione di centinaia di basi lancio per i razzi. Ma soprattutto gli israeliani hanno distrutto decine di strutture ed edifici. Israele revoca le misure di emergenza.