Foggia, sindaco dimissionario Franco Landella (Lega) arrestato per corruzione

Foggia, arrestato per corruzione il sindaco dimissionario Franco Landella (Lega). Ai domiciliari anche altre quattro persone, tra cui un imprenditore e la moglie del primo cittadino. 

Franco Landella - meteoweek.com
Franco Landella (foto di archivio) – meteoweek.com

Eseguita questa mattina l’ordinanza dal personale appartenente alla Squadra Mobile, alla Digos di Foggia e al Servizio centrale operativo. Finisce agli arresti domiciliari per Franco Landella (Lega), il sindaco dimissionario del comune di Foggia. Insieme a lui risultano coinvolti altri quattro amministratori locali, che vengono accusati (a vario titolo) di corruzione e tentata concussione. L’ordinanza è stata emessa dal Gip del tribunale di Foggia, ed è il risultato delle indagini condotte dalla Polizia di Stato e dal Servizio centrale operativo e coordinate dalla locale procura della Repubblica.

Coinvolti anche 4 amministratori locali

Franco Landella è stato arrestato e messo ai domiciliari con le accuse di corruzione e tentata concussione. La stessa inchiesta ha portato alle misure cautelari per altre quattro persone, tra cui la moglie di Landella, Daniela di Donna (dipendente comunale e sua stretta collaboratrice dopo la nomina di sindaco), la quale è stata interdetta dai pubblici uffici. A seguito di quanto è emerso dalle indagini, Landella è accusato di aver intascato una tangente di circa 32mila euro dall’imprenditore edile Paolo Tonti, avanzata per il rinnovo di una proroga di concessione urbanistica.

Come viene riportato, per l’accusa il sindaco avrebbe distribuito tale tangente (con la collaborazione di Di Donna) ai consiglieri di maggioranza Antonio Capotosto e Dario Iacovangelo (anche loro finiti ai domiciliari), e ad altri quattro consiglieri comunali, affinché votassero a favore della delibera in consiglio comunale. Sia Landella, che Di Donna, Iacovangelo, Capotosto e Tonti sono dunque indagati per corruzione.

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Secondo quanto spiegato dal procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, “l’ipotesi di tentata concussione di cui è accusato il sindaco dimissionario ha per oggetto una richiesta di 500mila euro, poi scesa a 300mila euro, all’agente di una società, la Gi.One, che si occupa di riqualificazione e adeguamento di impianti di pubblica illuminazione per il Comune di Foggia. Si sottolinea, inoltre, che il primo cittadino aveva rassegnato le dimissioni il 3 maggio scorso proprio a seguito degli arresti di due consiglieri comunali (sempre per corruzione) nell’inchiesta aperta su alcuni appalti indetti dall’amministrazione foggiana.

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Nella stessa inchiesta è rimasto però coinvolto anche l’ex presidente del Consiglio comunale, Leonardo Iaccarino, finito agli arresti domiciliari dal 30 aprile scorso per i reati di corruzione, tentata induzione indebita e peculato.

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