Gesù ci lega a lui indissolubilmente: si rivela come parola vera di Dio e ci consacra a sé stesso, cosicché non perdiamo la via del Padre
Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia. Alleluia. (Sal 46,2)
Vi affido a Dio, che ha la potenza di edificare e di concedere l’eredità.
Dagli Atti degli Apostoli
At 20,28-38
In quei giorni, Paolo diceva agli anziani della Chiesa di Èfeso: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio.
Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.
E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia, che ha la potenza di edificare e di concedere l’eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati.
Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: “Si è più beati nel dare che nel ricevere!”».
Dopo aver detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano, addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave.
Parola di Dio.
R. Regni della terra, cantate a Dio.
Mostra, o Dio, la tua forza,
conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi!
Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
i re ti porteranno doni. R.
Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore,
a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.
Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente!
Riconoscete a Dio la sua potenza. R.
La sua maestà sopra Israele,
la sua potenza sopra le nubi.
Terribile tu sei, o Dio, nel tuo santuario.
È lui, il Dio d’Israele, che dà forza e vigore al suo popolo.
Sia benedetto Dio! R.
Siano una cosa sola, come noi.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17, 11b-19
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura.
Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
Parola del Signore.
“Nessuno di loro è andato perduto”: chi si appoggia a Gesù non potrà cadere, non potrà perdersi, a meno che non lo voglia. Dio rispetta la nostra libertà ma Gesù intercede per noi presso il Padre perché tutti siamo “una sola cosa”, cioè uniti ed animati dallo stesso amore. E cos’è che ci unisce se non l’amore di Dio e il suo Santo Spirito?
Ci dice che non siamo del mondo e non apparteniamo allo spirito del mondo, il Maligno, uno spirito di violenza e di menzogna, ma apparteniamo al Cielo, alla gioia. Questa gioia deriva proprio dal fatto di sapere di essere figli di Dio, di essere protetti, anche nelle circostanze avverse della vita, dal Padre, e dal Figlio che intercede per noi.
Il commento al Vangelo di ieri
Chi è che “non è del mondo”? È chi non ha rifiutato l’amore, chi non appartiene nel suo cuore alla legge del più forte, della sopraffazione, a quella legge che svende a poco prezzo il valore vero che è il rispetto dell’essere umano in tutte le sue forme. Gesù è la verità che ci illumina rispetto a tutto questo, e Gesù ci lega a lui indissolubilmente rivelandosi per ciò che è: la parola viva e vera di Dio, che ci consacra a sé stessa, per non perdere la via del Padre.
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