Le protezioni individuali e il distanziamento sociale hanno prodotto un’annata quasi completamente priva di influenze o virus stagionali.
Il Covid azzera l’influenza stagionale. O meglio, hanno il merito le misure restrittive per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus. Stando ai dati diffusi con l’ultimo bollettino InfluNet, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), l’epidemia di influenza stagionale non è mai iniziata nella stagione 2020/2021. E infatti, nessun virus influenzale è stato isolato in Italia durante l’inverno appena passato.
I dati dell’influenza stagionale in Italia
I numeri parlano chiaro: le persone che nella stagione invernale 2020/2021 hanno preso l’influenza sono meno di un terzo di quelle dell’anno precedente. Il numero totale dei cittadini che hanno riscontrato sindromi simil influenzali quest’anno è di quasi due milioni e mezzo, 2.431.000 casi per l’esattezza. Niente a che vedere con i risultati degli altri anni. Nella stagione 2019/2020 infatti si erano ammalate oltre 7,5 milioni di persone in Italia.
Le parole di Galli
Ma cosa significa? E che ripercussioni avrà questo fattore? L’azzeramento – o quasi – dell’influenza stagionale è un “avvenimento epocale”, secondo Massimo Galli, direttore responsabile del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Lo ha detto durante un incontro per il ciclo di alta formazione Horizon Academy.
“Siamo di fronte a un avvenimento epocale: la pandemia da coronavirus, ma anche il fatto che le misure di contenimento e protezione individuale hanno condizionato la circolazione di tutti i virus delle primavere”, hanno provocato “un anno con pochissima influenza, pochi raffreddori e pochissimi altri virus delle prime vie respiratorie”.
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L’infettivologo ha poi sottolineato l’importanza di quanto appena detto, soprattutto perché le sue conseguenze sono ancora sconosciute: “C’è stato un buco nella storia epidemiologica. Cosa vorrà dire non lo sappiamo, ma ci permetterà di capire molte cose”. Ma soprattutto perché potrebbe produrre dei cambiamenti nella preparazione della prossima campagna vaccinale anti-influenza. Piano che solitamente “segue delle regole ormai stabilite da anni” e che “non possono essere disattese”.
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E cioè? “Sapere quale vaccino fare per tempo è fondamentale, altrimenti le dosi non possono essere approntate per tempo. La scommessa, quest’anno ancora di più – ha concluso infine Galli – sta a capire che cosa circolerà e se circolerà l’anno prossimo”.