Il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, è l’unico a fare opposizione al governo Draghi, ma i suoi deputati si sentono “silenziati”.
Opposizione contro maggioranza. Così si dividono i pareri nelle Aule parlamentari, com’è normale che sia. Con l’unico dettaglio che – dalla nascita del governo Draghi – Fratelli d’Italia è l’unico partito che non fa parte dell’esecutivo. Come dire: Giorgia Meloni contro tutti. E per questo i deputati del partito di centrodestra si sentono “silenziati” dai gruppi che compongono la maggioranza. O almeno, questo è quanto ha sostenuto Paolo Trancassini, deputato in quota FdI, nel suo intervento in Aula.
Oggi infatti, lunedì 17 maggio, il decreto legge Sostegni passava all’esame della Camera per essere convertito in legge entro il 21 maggio. Ma il provvedimento che dovrebbe risanare – almeno in parte – le tasche degli italiani non piace a tutti. A partire dai parlamentari di Fratelli d’Italia che, a detta loro, non sono riusciti a presentare emendamenti o proposte per apportare nuove modifiche al documento prima che venga approvato. Lo ha detto chiaramente Trancassini, parlando alla Camera dei Deputati.
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“Questa maggioranza – ha dichiarato il deputato – continua nel tentativo di silenziare le opposizioni con conseguente umiliazione della dialettica politica e democratica“. E ha poi spiegato il motivo della sua rabbia nei confronti del governo Draghi: “Giovedì (13 maggio, ndr) in commissione Bilancio il dibattito è stato chiuso alle ore 17 dal Presidente, in modo del tutto arbitrario e ingiustificato, tanta era la voglia di iniziare il fine settimana lungo e di evitare ogni confronto sul testo“.
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La chiusura dei lavori ha fatto sì che i deputati guidati da Meloni non riuscissero a discutere le loro proposte in merito al dl. Lo ha specificato Trancassini: “Non siamo così riusciti a discutere le tante proposte emendative utili a migliorare il decreto”. Ma, ha concluso infine l’intervento fatto durante l’esame del decreto Sostegni, “Fratelli d’Italia continuerà nel proprio compito di dare voce a chi è stato privato delle proprie libertà, prima fra tutte quella di lavorare, e non smetterà di denunciare le prepotenze di una maggioranza che continua a sottrarsi a qualsiasi forma di confronto politico“.
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