È arrivato il via libera da parte del ministero della Salute ai test salivari molecolari, con alcune limitazioni: “perché la sensibilità diminuisce dopo i primi 5 giorni dall’inizio dei sintomi” e perché “il campione di saliva può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione da Sars-CoV-2 qualora non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei”.
Questo quanto previsto dalla nuova circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza, sull”Uso dei test molecolare e antigenico su saliva ad uso professionale per la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2′.
‘Sensibilità comprese tra il 53 e il 73%’
I test salivari molecolari “possono rappresentare uno strumento utile per il monitoraggio e controllo dell’infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico. Alcuni studi pubblicati nel 2020 hanno rilevato sensibilità comprese tra il 53 e il 73%”. Questo quanto evidenziato nella nuova circolare del ministero della Salute. “Il campione di saliva può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione da Sars-CoV-2 in individui asintomatici sottoposti a screening ripetuti per motivi professionali o di altro tipo, per aumentare l’accettabilità di test ripetuti, in particolare: se vengono sottoposti a screening individui molto anziani o disabili e in caso di carenza di tamponi”.
Nella circolare sui test salivare i tecnici del ministero hanno evidenziato come “l’uso della saliva per la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 prevede un metodo di raccolta non invasivo, tuttavia la corretta raccolta del campione salivare è un passaggio cruciale. I campioni di saliva possono essere eterogenei (saliva orale, saliva orofaringea posteriore) e le diverse tecniche e sedi di raccolta possono avere un impatto sulla sensibilità del metodo. Inoltre i campioni di saliva possono essere mucosi e viscosi, determinando difficoltà di lavorazione con i metodi e le attrezzature automatizzate di estrazione dell’Rna o di estrazione/amplificazione esistenti”.
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Inoltre, “la saliva è stata valutata come possibile substrato per i test antigenici basati su strumentazione automatica di laboratorio, con lettura in chemiluminescenza – quanto dichiarato nella circolare – Al momento, il repertorio disponibile di tali test marcati Ce-Ivd per la matrice salivare è limitato, ma è in corso di ampliamento. Il confronto con il test molecolare indica per la saliva una sensibilità simile a quella osservata per il tampone nasofaringeo”.