Vaccino Covid in farmacia: ecco quando si inizierà. Il calendario delle Regioni

Valle d’Aosta e Liguria le prime ad iniziare. Nel Lazio si partirà dal 1 giugno. Ecco le possibili date di inizio delle altre Regioni.

Vaccini in farmacia – Meteoweek

Presto anche le farmacie avranno la possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid19. Per vaccinarsi, quindi, basterà recarsi dal proprio farmacista e fissare un appuntamento. Questa decisione ha come obiettivo quello di raggiungere le «20-30 somministrazioni in ogni farmacia. Il grande successo ottenuto con i tamponi testimonia che potremo assolvere con professionalità anche a questo compito». Ad affermarlo è Marco Cossolo, il Presidente di Federfarma Nazionale.

Il vaccino in farmacia

In questo caso, «presumibilmente utilizzeremo i preparati Johnson&Johnson e AstraZeneca perché sono più facili da gestire dal punto di vista logistico. – spiega Cossolo – Questo perché sono gli unici a poter essere conservati nei frigoriferi di cui ogni farmacia è dotata». La vaccinazione avverrà nella farmacia stessa. Solo in caso di spazi ridotti ci si sposterà all’esterno, nei gazebi già utilizzati per fare i tamponi. «Dopo l’inoculo è previsto un tempo di osservazione di 15 minuti come avviene in tutti i centri vaccinali» conclude Marco Cossolo.I primi ad iniziare sono state Valle d’Aosta e Liguria. Nelle altre Regioni si inizierà solo dopo aver raggiunto l’accordo e definito i dettagli. Di seguito le possibili date di inizio Regione per Regione.

Lazio

Nel Lazio bisognerà aspettare il 1° giugno quando saranno aperte le vaccinazioni. Si partirà con il Johnson&Johnson, ma le farmacie potranno ricevere anche altri vaccini. Il vicepresidente di Federfarma Roma, Alfredo Procaccini, ha spiegato che nella maggior parte dei casi i vaccini saranno somministrati negli appositi gazebo predisposti all’esterno. «La campagna vaccinale è sempre legata alla presenza dei vaccini. Al momento, nelle farmacie faremo il Johnson&Johnson in mono somministrazione» afferma Procaccini. L’idea è quella di somministrare 20 vaccini al giorno per farmacia. Questo permette di raggiungere tra le 15 mila e le 20 mila vaccinazioni al giorno.

Veneto

Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto – Meteoweek

Nella Regione Veneto si potranno richiedere di essere vaccinate in farmacia solo coloro che non presentano particolari fattori di rischio e che rientrano in quelle categorie già individuate dalle Regioni. Le farmacie venete che hanno aderito rappresentano – attualmente – il 60% del totale e utilizzeranno AstraZeneca e Johnson&Johnson. In Veneto, «compatibilmente con l’effettiva disponibilità di dosi, le vaccinazioni nelle farmacie di tutto il Veneto potranno iniziare già entro la seconda settimana di maggio».

Campania

In Campania, il protocollo è stato firmato solo ieri e questo ha permesso di premere sull’acceleratore. Da Federfarma fanno sapere che si potrebbe partire a breve, probabilmente si potrà partire con le prenotazioni già dalla prossima settimana. Per prenotarsi si può utilizzare la piattaforma regionale online già attiva. Anche in questo caso, si dovrebbe utilizzare il Johnson&Johnson.

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Emilia Romagna e Lombardia

In Emilia Romagna non è ancora stato firmato il protocollo mentre in Lombardia la firma è arrivata lo scorso gennaio. In questo caso, però, si stanno aspettando le dosi. Non vi sono ancora delle date precise e si ricorrerà all’utilizzo di Johnson&Johnson per i soggetti non fragili.

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Valle d’Aosta e Liguria

Valle d’Aosta è stata la Regione che ha aperto le danze dando, per prima, la possibilità ai cittadini di età compresa tra i 60 e i 79 anni iscritti al Servizio sanitario regionale di vaccinarsi in farmacia. «Abbiamo iniziato dalla fascia 60-79 anni a cui somministriamo il Vaxzevria di AstraZeneca. Ma c’è molta richiesta da parte della popolazione più giovane, che va dai 30 ai 50 anni, che vorrebbe essere vaccinata il prima possibile e con qualunque vaccino a disposizione» ha detto Alessandro Detragiache, Presidente di Federfarma Valle D’Aosta. Anche la Liguria rientra tra le prime Regioni ad aver permesso alle farmacie di somministrare il vaccino. In questo caso, però, non vengono coinvolti direttamente i farmacisti, ma i medici.

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