Secondo quanto appreso da fonti della procura di Prato, dopo un accertamento da parte di un consulente tecnico su un orditoio presente in ditta, uguale a quello in cui morì Luana D’Orazio, il macchinario ‘gemello’ aveva i sistemi di ‘sicurezza’ manipolati.
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Dopo l’incidente gli inquirenti sequestrarono due orditoi nella ditta – quello in cui Luana fu trascinata e un altro, di fronte – per fare una comparazione sui due macchinari. Ieri il consulente del pm ha iniziato l’accertamento dall’orditoio gemello trovando, appunto, le ‘sicurezze’ manipolate. Nei prossimi giorni sarà esaminato il macchinario dov’è morta la 22enne.
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