Un sondaggio condotto da Eurispes rivela che otto italiani su dieci (il 79,5%) ritengono che l’economia nazionale sia peggiorata. Un drastico cambiamento nelle impressioni della popolazione. Negli ultimi cinque anni, infatti, la maggioranza aveva avvertito stabilità nell’andamento economico del Paese.
La pandemia di Covid-19 ha causato gravi danni all’economia nazionale, anche in Italia. L’impressione che ha la popolazione – che trova conferma nei dati – in merito alla crisi è stata validata dal Rapporto Italia 2021 realizzato dall’Eurispes, ente privato che si occupa di studi politici, economici e sociali. La ricerca ha rivelato infatti che otto italiani su dieci ritiene che ravvisi un peggioramento della situazione economica nel Paese a fronte dei problemi legati all’emergenza sanitaria. Tra questi, per l’54,4%, ovvero la maggior parte, il peggioramento è netto, mentre per il 25,1% c’è ma non è drammatico. L’11,6% dei partecipanti al sondaggio ritiene invece che la situazione sia rimasta stabile. Soltanto il 2,9% risponde di aver avvertito un miglioramento e addirittura soltanto uno 0,9% ha rilevato un cambiamento di questo tipo in modo nettamente positivo. La restante parte dei coinvolti (il 5,1%) ha detto di non saper rispondere oppure non ha dato alcuna risposta.
I cambiamenti nell’economia nazionale
I dati rilevati dall’Eurispes sono fortemente in cambiamento rispetto agli anni precedenti, quando l’Italia non doveva fare i conti con la crisi economica provocata dalla pandemia di Covid-19 ancora in corso. Nei cinque anni precedenti all’avvento del virus, infatti, la popolazione aveva per la maggior parte avvertito una certa stabilità nell’economia nazionale. Le domande, ad ogni modo, in quei casi ovviamente non prevedevano la messa in conto degli effetti derivanti dall’emergenza sanitaria. I risultati, messi a confronto, sono però ugualmente degni di interesse.
Negli anni in questione, infatti, soltanto nel 2017 più della metà della popolazione aveva rilevato un peggioramento nell’economia nazionale. Il dato più significativo, tuttavia, riguarda coloro che avevano registrato un miglioramento. Dal 2016 ad oggi tale percentuale non era mai scesa sotto il 12%. I picchi erano stati raggiunti nel 2016 (17,3%) e nel 2018 (16,6%), mentre quest’anno si fermano al 3,8%. Un numero drammatico, che rappresenta gli innumerevoli settori colpiti dalla crisi.
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A tirare un lieve sospiro di sollievo, in base al Rapporto Italia 2021, sono esclusivamente le isole. Coloro che ritengono che l’economia nazionale sia nettamente peggiorata (32,3%) oppure un po’ peggiorata (20%), infatti, sono leggermente meno rispetto a quelli delle altre regioni. Allo stesso tempo i numeri relativi alla popolazione che crede che l’economia sia un po’ migliorata (15,9%) e nettamente migliorata (7,3%) sono sensibilmente più alti rispetto al resto del Paese. Non possono dire lo stesso le altre aree geografiche sottoposte a campione, soprattutto al Nord. Lì la maggior parte delle persone denuncia infatti un netto peggioramento (61,6% Centro; 58,9% Sud; 57,7% Nord-Ovest; 49,9% Nord-Est) oppure un po’ peggiorata (28,1% Nord-Est; 27,5% Nord-Ovest; 24,5% Sud e 22,2% Centro). Irrisorie, in questi luoghi, le espressioni di coloro che registrano un miglioramento.