Usa, gruppo hacker Darkside: «Il nostro scopo è fare soldi e non creare problemi alla società»

Il gruppo di hacker “Darkside” è considerato responsabile di un attacco che ha bloccato l’oleodotto Colonial Pipeline negli Usa

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«Il nostro obiettivo è fare soldi e non creare problemi alla società». Sono le dichiarazioni di DarkSide, gruppo di hacker ritenuto autore dell’attacco che ha bloccato l’oleodotto Colonial Pipeline negli Usa. È una sorta di rivendicazione la loro ma in un certo senso anche di scusa per le “conseguenze sociali” causate dal suddetto attacco a un’infrastruttura che assicura il 45% delle forniture di carburante all’East Coast.

Gli hacker dichiarano: «da oggi useremo moderazione e controlleremo ogni compagnia che i nostri partner vogliono attaccare per evitare conseguenze sociali nel futuro». Inoltre, la banda criminale secondo gli esperti opera soprattutto dalla Russia, si impegna anche a non mettere sotto attacco ospedali, obitori e aziende che prendono parte alla distribuzione dei vaccini anti Covid.

L’Fbi sta investigando sul gruppo da ottobre 2020, dopo aver registrato i primi attacchi ransomware di DarkSide da Cybereasn, azienda privata di sicurezza, nell’agosto scorso. «Sono diventati rapidamente molto attivi e organizzati», spiega Lior Div, capo di Cybereason, «questo ci fa pensare che si tratti di persone molto esperte che sanno esattamente quello che stanno facendo».

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DarkSide utilizza una strategia di duplice attacco: blocca il sistema e poi minaccia di svelare dati riservati sottratti se non si pagherà il riscatto. Talvolta proprio tale minaccia spinge le società a pagare, contravvenendo a quanto chiede l’Fbi che invita a non cedere ad alcun ricatto.

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Che Darkside abbia un legame con la Russia si evince dal fatto che non vengono attaccati obiettivi russi e il portavoce del gruppo parla russo. Tra l’altro, non verrebbero presi hacker che parlano inglese. Biden e i funzionari della sicurezza nazionale hanno detto che attualmente non vi sono prove di collegamenti tra il suddetto gruppo di hacker e un governo straniero, per l’esattezza quello russo. Ma, dicono dalla Casa Bianca, «la nostra intelligence community sta controllando ogni legame con ogni possibile nazione».

Anna Di Donato

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