Una serenata di nozze finita in rissa: il padre ubriaco spinge la sposa a terra, e scoppia il parapiglia. Poliziotti feriti e due invitati finiti in manette. Tredici le volanti inviate per sedare la folla.
Serenata da dimenticare, per una futura sposa di Roma. Il gesto romantico si è infatti trasformato inaspettatamente in rissa proprio sotto i suoi occhi. Uno scontro tra invitati, che dal diverbio sono passati alle mani per contendersi il posto del parcheggio al ristorante. Sono due i poliziotti che, intervenuti per fermare la rissa, sono rimasti feriti. In tutto sono state tredici le volanti inviate per riportare la calma, e due gli invitati processati per rissa e condannati ad otto mesi per lesioni e violenza a pubblico ufficiale. Ma sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118, che hanno dovuto soccorrere la madre della sposa, sentitasi male alla visione di quanto stava accadendo.
L’episodio si è verificato venerdì scorso, in un locale di via Lizzani, quartiere di Torre Spaccata (periferia est di Roma). Secondo quanto si apprende dal Messaggero, tutto sarebbe partito da un rimprovero della sposa al padre, intento a litigare con il proprietario del ristorante dopo aver bevuto qualche bicchiere in più. Motivo della disucssione sarebbe stato il posto riservato del parcheggio, che da lì a poco avrebbe portato la figlia, occupato inaspettatamente da un’altra macchina.
Il litigio sarebbe continuato anche all’arrivo della sposa, che avrebbe appunto ripreso il padre, chiedendogli di non rovinarle la serata. Ma la discussione non si è placata, e anzi, il parapiglia si sarebbe infine allargato per strada tra amici, conoscenti e condomini del palazzo. Ad accendere la miccia, però, un gesto inconsulto da parte del padre: sarebbe stato infatti proprio lui a spintonare la figlia, con in braccio il bimbo piccolo, facendola cadere a terra. A quel punto la musica si è fermata, e la rissa ha preso il sopravvento, tra le lacrime della giovane sposa.
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Tempestivo l’intervento della polizia, che hanno cercato di riportare la calma. Nella rissa, però, sono rimasti coinvolti anche due agenti, uno dei quali sarebbe stato addirittura colpito da un pugno al volto. In manette finiscono il ventenne Alessandro Foschi e Alessio Poce di 33 anni, ovvero il fratello dello sposo (testimone di nozze) e un amico intimo della coppia. Giunge oggi la notizia della condanna: ad entrambi spettano otto mesi di reclusione con l’obbligo della firma, per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
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Si è tenuto ieri mattina il passaggio dei due fermati in tribunale, per la convalida dell’arresto. Subito dopo, sono entrambi corsi in chiesa per il matrimonio – lo stesso che stavano rischiando di rovinare. Sempre secondo quanto viene riportato da Il Messaggero, i due sono andati via poco dopo le 13:oo, il tempo necessario di cambiarsi e di arrivare in tempo alla cerimonia, fissata in chiesa per le ore 14:00. Non avrebbero nemmeno aspettato di sentire la pronuncia di condanna del giudice Elena Scozzarella, delegando per tutte le formalità di rito l’avvocato Simona Tranquilli, nominato d’ufficio.
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