Nuovo record per le criptovalute, scambi per 1.700 miliardi nel mese di aprile: Bitcoin rimane la prima scelta delle aziende più grandi, ma sale il valore di Ethereum.
In tutto esistono più di 7.000 criptovalute a livello globale – secondo quanto rilevato da CoinGecko: per questo, i giorni in cui il Bitcoin era l’unica vera opzione per gli investitori che cercavano di entrare nel mondo nelle criptovalute sono ormai lontani. L’Ether, ad esempio, è ad oggi la seconda più grande criptovaluta, ha infatti raggiunto un nuovo record, grazie al crescente interesse degli investitori per le monete digitali. Mentre Dogecoin, il memecoin iniziato per scherzo, ora vale quasi 90 miliardi di dollari.
Con il Bitcoin che ha raggiunto i massimi nel mese di aprile, lo scambio di criptomonete ha ad oggi toccato dei record storici: si parla di1.700 miliardi di dollari (1.200 a marzo), rispetto ai100 miliardi dell’aprile 2020. Gli analisti spiegano questo successo con un’evoluzione dell’atteggiamento degli investitori nei confronti delle criptomonete: non vengono più viste soltanto un passatempo o una scommessa tecnologica per curiosi o appassionati, quanto piuttosto come un investimento finanziario a tutti gli effetti.
Il caso dell’Ether
L’Ether è il token utilizzato sulla blockchain (la tecnologia utilizzata per verificare e registrare le transazioni) più utilizzata al mondo, Ethereum. Data la sua offerta, questa blockchain è utilizzata anche da aziende del calibro di Microsoft, e ha alimentato la crescita esplosiva di token non fungibili – l’ultima smania dell’arte digitale. E anche la criptovaluta legata all’Etherum (l’Ether, appunto) ha registrato un balzo impressionate per ciò che concerne il valore degli scambi: con una crescita del 250% registrata alla borsa di Chicago, si posiziona oggi come la seconda maggiore valuta digitale – con i suoi 3mila dollari.
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In particolare, secondo quanto spiegato da Phil Bonello (direttore della ricerca presso Grayscale Investments) per Bloomberg, “gli investitori spesso considerano Ethereum un investimento di crescita, scommettendo sul continuo sviluppo dell’ecosistema decentralizzato e costruito proprio su Ethereum”. Questo significa, al contempo, che il peso della piattaforma Bitcoin e della sua criptovaluta è diminuito. Come riportato da Coinmarketcap, la piattaforma ora copre il 46% del mercato (circa 2.300 miliardi di dollari), mentre a inizio anno era il 70%. D’altra parte, ora Ethereum è salita dal 10% circa di inizio anno al 15%.
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Nonostante tutto, però, il Bitcoin rimane comunque la prima scelta di moltissime aziende. Jamie Dimon, amministratore delegato di Jp Morgan Chase, ad esempio, ha spiegato in un’intervista al Wall Street Journal che sono sempre di più i clienti della sua banca che puntano sugli investimenti sulla criptovaluta. “Non m’importa del Bitcoin, non ho alcun interesse per il Bitcoin. I miei clienti però sono interessati e non dico certamente ai miei clienti cosa devono fare o non fare”. Dal canto loro, la Tesla Inc. e la MicroStrategy Inc. hanno acquistato Bitcoin. E quando Paul Tudor Jones o Ray Dalio hanno parlato di criptovaluta, hanno sempre parlato di Bitcoin.