Alessandro Cecchi Paone critica duramente Pio e Amedeo a “La Zanzara”, il programma radiofonico di Radio 24.
A distanza di una settimana dalla conclusione del programma “Felicissima Sera”, il duo di comici Pio e Amedeo continua ad essere al centro di una bufera mediatica. Le loro dichiarazioni a proposito della comunità LGBT, in un contesto come quello attuale in cui da un lato non mancano episodi estremamente violenti da parte di omotransfobici e dall’altro si lotta strenuamente per l’approvazione del Ddl Zan, hanno suscitato l’ira dei tanti che ogni giorno lottano per un mondo più giusto. Tra coloro che si sono scagliati duramente contro la coppia di conduttori, c’è anche il giornalista Alessandro Cecchi Paone.
Alessandro Cecchi Paone a La Zanzara
In diretta al programma radiofonico trasmesso da Radio 24 “La Zanzara”, il giornalista ha parlato del monologo fatto dal duo comico a “Felicissima Sera” e ha espresso una durissima critica nei loro confronti. “La verità è che Pio e Amedeo incitano alla mortificazione di coloro che non hanno i nostri strumenti di difesa”, ha detto Alessandro Cecchi Paone senza usare mezzi termini.
L’intervento di Giuseppe Cruciani
Dall’altra parte, il conduttore Giuseppe Cruciani ha provato a giustificare Pio e Amedeo, spiegando che i due hanno soltanto rivendicato l’utilizzo della parola “frocio” e “finocchio” senza doversi sentire dire che incitano all’odio ed essere etichettati come omofobi. Una tentativo di mediazione che ha acceso ancora di più Alessandro Cecchi Paone: “Per un ragazzino di un paesino sperduto sentirsi dire frocio è una ferita nell’anima. Mi chiedi se discriminano? Sì, sono grandi maleducati, non puoi dire come hanno detto a me ‘frocio di me…'”. Il conduttore de “La Zanzara” ha precisato che le due parole non erano state affiancate nello stesso contesto: “Ma no, non ti hanno detto così hanno detto che eri un ‘pezzo di me…’ perché non li hai caricati in macchina”.
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Cosa è accaduto tra Pio, Amedeo e Alessandro Cecchi Paone
Le parole di Giuseppe Cruciani si riferiscono a un episodio in particolare, che Alessandro Cecchi Paone è tornato a raccontare. In quella circostanza, i due comici si erano ritrovati a piedi per strada quando ancora non erano famosi. A proposito della vicenda, il giornalista ricorda: “Me l’hanno detto, me lo hanno detto. Ma a me non frega niente, io faccio una battaglia perché posso e voglio che tutti abbiano gli stessi diritti. In merito a quell’episodio ti farò ridere, io non li ho tirati su perché non li ho riconosciuti, e non carico due sconosciuti”.
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L’incitazione all’odio
Ma non è finita qui. Il conduttore Giuseppe Cruciani ha ulteriormente incalzato il giornalista in collegamento telefonico e lo ha esortato a chiarire il suo concetto di incitazione all’odio: “Secondo te uno che dice: “Due gay non fanno una famiglia”. Oppure “Sono contro natura?”, è un’incitazione all’odio?”. Domande che hanno scatenato la reazione di Alessandro Cecchi Paone: “Sì, perché crei infelicità negli esseri umani, inciti all’odio. Se tu dici che i froci non possono unirsi in matrimonio per me sei perseguibile. Pio e Amedeo continueranno a usare quelle parole e io gli ricorderò che la storia di queste parole non è edificante“.