Gesù ci ha reso suoi simili, suoi amici, ed è venuto a rivelare la volontà del Padre contenuta nella Bibbia, dove ci sono tutte le risposte
L’Agnello immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione. Alleluia. (Ap 5,12)
È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.
Dagli Atti degli Apostoli
At 15,22-31
In quei giorni, agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli.
E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilicia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi.
Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose.
È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l’assemblea, consegnarono la lettera. Quando l’ebbero letta, si rallegrarono per l’incoraggiamento che infondeva.
Parola di Dio.
R. Ti loderò fra i popoli, Signore.
Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
svégliati, mio cuore,
svegliatevi arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora. R.
Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vi ho chiamato amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l’ho fatto conoscere a voi. (Gv 15,15b)
Alleluia.
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,12-17
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore.
Essere amici di Gesù non vuol dire solo credergli, ma fare ciò che lui ci indica! A quel punto, se liberamente sceglieremo di fare la sua volontà saremo amici e non più servi, i quali devono fare in modo “costretto” cosa dice il padrone. L’amore sta nella libertà di scelta e l’amore a Dio sta nella libertà di scelta della sua volontà.
Inoltre, il servo non sa quali siano gli affari del padrone o il perché gli indichi di fare una cosa o un’altra: Gesù invece ci ha spiegato e rivelato ogni cosa. Ci ha reso suoi simili, perché tra amici si è simili. Gesù è infatti venuto a compiere e a rivelare la Parola e il piano del padre, facendocelo conoscere, per cui nella Bibbia sono presenti tutte le risposte della nostra vita. Per fare tutto questo, però, Gesù si è scelto alcuni amici a cui ha rivelato tutto.
Il commento al Vangelo di ieri
Chi lo ama e lo segue non è perché di suo lo ha scelto, ma perché è stato scelto, nonostante i suoi peccati. È stato scelto perché Gesù sapeva che gli sarebbe rimasto fedele e che, in definitiva, sarebbe entrato con la sua libertà a far parte del Regno.
Tutti possiamo farlo e tutti possiamo essere scelti per essere amici di Dio, dipende dal nostro cuore e dalla nostra volontà. Come infatti liberamente Gesù dona la vita per i suoi amici, e ci dice dice che “non c’è amore più grande di questo”, noi possiamo scegliere di essere amici.
Nemici possiamo esserlo tutti, se seguiamo la via del male. Un amico è invece chi ti resta vicino fino alla fine, nonostante le difficoltà. L’amicizia presuppone fedeltà e amore disinteressato, tenacia e gratuità. Tutto questo ci chiede Gesù gli uni gli altri: “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”.
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