Lombardia, Moratti vuole di più: “Più vaccini a chi rispetta i target”

La vicepresidente della Lombardia e assessora al welfare Letizia Moratti  avrebbe ribadito la richiesta già avanzata da Attilio Fontana sulla distribuzione dei vaccini, affermando:  “Credo che il commissario debba favorire quelle Regioni che stanno rispettando i target dati e noi li abbiamo anche superati“. Dopo le motivate polemiche sui ritardi della piattaforma Aria nella prenotazione delle vaccinazioni, la Lombardia recupera standard adeguati e chiede un trattamento di favore. 

letizia moratti vaccini
MeteoWeek.com (da Getty Images)

La Lombardia sembra proprio non voler uscire dal modello sanitario che l’ha a lungo ostacolata nel corso di questa epidemia. Di quale modello stiamo parlando? Di un modello fondato sulla produzione e non sulla cura, sull’iniziativa dei singoli a scapito della rete, sulla ricerca dell’eccellenza per pochi a scapito della tutela di tutti. E infatti Letizia Moratti, vicepresidente della Lombardia e assessora al welfare, ci riprova, a proposito di vaccini.  “Credo che il commissario debba favorire quelle Regioni che stanno rispettando i target dati e noi li abbiamo anche superati“, avrebbe affermato al termine della sua visita all’Ospedale di Vimercate, in Brianza. Effettivamente la Lombardia, dopo un avvio disastroso e carico di polemiche, ha raggiunto quattro milioni e mezzo di somministrazioni.

Attualmente la regione si trova ai primi posti della classifica che mostra, a livello regionale, la percentuale di utilizzo sul totale delle dosi ricevute (quasi l’88 per cento). Segnato un primo risultato positivo, la vicepresidente è pronta a riscuotere. La frase di Moratti è stata pronunciata a proposito della richiesta del governatore Fontana di ottenere ulteriori dosi di AstraZeneca qualora venissero rifiutate nelle altre regioni. E la richiesta, di per sé, potrebbe essere anche ragionevole: perché sprecare delle dosi quando c’è chi potrebbe accoglierle felicemente? A livello meramente pragmatico il discorso fila liscio. Eppure, qualcosa non torna.

Leggi anche: Scontro Lega-FdI, Salvini attacca Meloni: “È più comodo stare fuori”

Qualcosa non torna

vaccini moratti
MeteoWeek.com (da Getty Images)

Innanzitutto, Letizia Moratti sembra voler suggerire nuovamente un sistema di distribuzione dei vaccini in base alle capacità “produttive” di ogni regione, e non in base al numero di persone. Lo schema mentale è lo stesso di qualche tempo fa, quando l’attuale vicepresidente della Lombardia chiese di distribuire più vaccini alle regioni fortemente colpite dall’epidemia e che contribuiscono in modo significativo al Pil. In quel caso Moratti chiese di legare i vaccini alla produttività del Pil, in questo caso chiede di legarli alla produttività della campagna vaccinale. Il punto, è che se ci dovessimo attenere alla produttività, in base al suggerimento di Moratti solo qualche settimana fa la Lombardia avrebbe dovuto cedere le dosi in eccedenza. Avrebbe dovuto farlo ai tempi in cui le prenotazioni erano gestite da Aria, o meglio, non gestite. Dubito che – durante quel periodo – una proposta del genere sarebbe piaciuta alla Moratti. Insomma, è giusto non sprecare le dosi garantendo una buona circolazione tra le regioni, ma è giusto nel momento in cui rappresenta una manovra emergenziale, non un nuovo sistema fondato sul premio della produttività. Perché il vero punto focale della campagna di vaccinazione è evitare di lasciare indietro qualcuno, non premiare i più bravi.

Leggi anche: Ddl Zan? Lega e FI hanno presentato un testo di legge “alternativo”

Oltretutto, le dosi in alcune regioni sembrano essere in eccedenza anche a causa del tasso di rifiuti nei confronti del vaccino AstraZeneca. E infatti Moratti ha ribadito: “Da noi meno dell’1% delle persone vaccinate rifiuta AstraZeneca anche perché i nostri medici spiegano loro che questo è un vaccino sicuro ed efficace“. Può darsi. Oppure può darsi che alcune regioni, dopo aver vaccinato i convinti, si stiano pian piano avvicinando a quel nocciolo duro di indecisi e scettici che, effettivamente, stanno abbassando la curva. E può darsi che a breve anche la Lombardia sarà costretta ad affrontare questa sacca di indecisi. Intanto, fa sapere Moratti, a proposito delle vaccinazioni in azienda “stiamo lavorando con le aziende per un protocollo che stabilirà le modalità, secondo le indicazioni che già ci sono state date dal governo, aspettiamo di sapere dal commissario quando potremo partire“.

Leggi anche: Renzi: il legame del leader di Iv con i Servizi Segreti nel servizio di Report

Il modello lombardo che non molla

Eppure, lo sguardo di Letizia Moratti è rivolto sempre lì, verso il Pil. In una regione che deve terminare la vaccinazione di insegnanti, forze dell’ordine, e che lunedì inizierà la vaccinazione over 50, Moratti propone già la vaccinazione in trasferta nei luoghi di vacanza. Dopotutto, seguendo lo schema mentale sopra delineato, quello che conta non è vaccinare là dove serve, ma là dove genera profitto. “Nell’ordine del giorno della prossima commissione Salute della Conferenza delle Regioni, che sarà mercoledì, ci sarà il tema della possibilità di poter vaccinare le persone che si spostano in altre regioni anche per vacanza. Noi in Lombardia abbiamo vaccinato tutte le persone che lavorano nel nostro territorio, quindi credo che sia auspicabile che la stessa possibilità possa essere data alle persone che si spostano per vacanza o per altri motivi”. E’ cambiato qualcosa dai tempi in cui chiedeva di adeguare la vaccinazione al Pil delle regioni?

Gestione cookie