Il caso Renzi si allarga e si estende fino ai Servizi Segreti italiani: ecco cosa è successo e quali sono ancora i punti da chiarire.
Il leader di Italia viva, Matteo Renzi, continua a far parlare di sé. E sempre in maniera controversa. Prima come fautore della crisi di governo del Conte bis. Poi come amico del principe saudita Mohammed bin Salam. Ora come politico intricato negli affari dei Servizi Segreti italiani. O almeno questo è risultato dall’ultimo servizio mandato in onda dalla trasmissione televisiva Report, su Rai 3, durante il quale Renzi appare in un incontro informale e riservato – in un parcheggio di un autogrill a Fiano Romano – con Marco Mancini, alto dirigente del Dis (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza).
Sull’inchiesta del programma condotto da Sigfrido Ranucci, il senatore di Rignano non ha risposto e non ha spiegato in cosa consistesse quell’incontro durato 40 minuti. Al contrario, l’ex premier ha accusato Report di aver pagato una fattura per confezionare i servizi a una società lussemburghese, la Tarantula Luxembourg SARL, che ha smentito la notizia. E il giorno prima della messa in onda del servizio, il renziano Luciano Nobili aveva già presentato un’interrogazione parlamentare.
Il servizio di Report
L’incontro tra Renzi e Mancini si verifica il 23 dicembre scorso, lo stesso giorno in cui il leader di Italia Viva aveva fatto visita in carcere a Denis Verdini, detenuto nella casa circondariale di Rebibbia. In quel periodo, Renzi stava attaccando l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché intenzionato a tenersi proprio la delega ai Servizi Segreti.
LEGGI ANCHE: Omicidio Cerciello: ergastolo per i due assassini americani del carabiniere
Nell’ambito di questa situazione politica Renzi incontra un alto dirigente del Dis. E perché? Ecco la spiegazione di Renzi, ammesso che qualcuno ci creda. “Dovevo incontrarlo al Senato, me n’ero dimenticato. Doveva portarmi i babbi, un dolce romagnolo“, ha detto il senatore al giornalista di Report Giorgio Mottola. “O lei vorrebbe dirmi che Mancini è il grande ispiratore della mia battaglia per l’autorità delegata?”, ha aggiunto infine con tono provocatorio. Ma fare dell’ironia non farà dimenticare alle persone che in quei giorni era in ballo la posizione di vice dei servizi, una poltrona a cui Mancini era interessato.
LEGGI ANCHE: Ylenia Lombardo trovata semi-carbonizzata nel suo appartamento: fermato un 36enne
Poi il leader di Iv ha fatto riferimento al video in possesso di Report, ancor prima che Mottola gli facesse la domanda in merito. Ma come faceva a conoscerne l’esistenza e il contenuto? “Sarebbe interessante sapere chi ve lo ha dato. Strano che ci fosse lì qualcuno a riprendere”, ha detto ancora il senatore. E ha continuato: “Diranno che era un cittadino, un passante. Alle barzellette non crede nessuno, ma sono bellissime. Domandatevi perché avete quel video, domandatevi perché su tante cose la trasparenza che chiedete agli altri non sempre viene messa in atto”. Da quando Report ha fatto uscire il servizio in questione, Renzi non ha mai risposto alla domande che gli sono state poste. E questo la dice lunga sulla sua, di trasparenza.