Il processo ai due americani è iniziato nel mese di febbraio del 2020, e non si è fermato durante la pandemia di coronavirus. La pubblica accusa, affidata al procuratore aggiunto Nunzia D’Elia ed al sostituto procuratore Maria Sabina Calabretta, aveva da subito puntato all’ergastolo come obiettivo da raggiungere nel processo: “Non un trofeo da esibire, ma una pena giusta”, avevano spiegato i giudici, per un omicidio “consumato in meno di 30 secondi, in cui è stata tolta brutalmente la vita a un uomo. Cerciello non è morto per un destino avverso o per una fatalità, la morte è la conseguenza diretta di quello che i due imputati hanno fatto”. Gli avvocati di Elder – colui che ha materialmente inflitto le undici coltellate a Cerciello Rega – e di Natale Hjorth hanno sempre insistito sulla stessa versione dei fatti: i due giovani non sapevano di avere davanti dei carabinieri. Avrebbero reagito per istinto, “per legittima difesa”: così hanno dichiarato in aula, in particolare Elder. La loro reazione violenta sarebbe nata da un istinto di autodifesa quando si sono trovati davanti Cerciello e il collega Andrea Varriale, che secondo una versione dei fatti non si sarebbero accreditati come carabinieri.
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Quello che avvenne la notte del 26 luglio 2019 è stata ricostruita attraverso lunghe indagini coordinate dalla procura. Il vicebrigadiere Cerciello Rega quella sera, insieme con il collega Varriale, era impegnato in un’operazione che appariva quasi di routine. Tutto era iniziato con il furto di uno zaino, denunciato da Sergio Brugiatelli: è lui l’uomo che fece da intermediario tra i due giovani americani e un pusher per l’acquisto di droga. Elder e Hjorth a Trastevere cercavano cocaina, ma erano stati truffati: i due avevano quindi rubato lo zaino di Brugiatelli chiedendo per la restituzione sia la droga che i soldi spesi per acquistarla. Brugiatelli aveva avvisato i carabinieri, e all’appuntamento concordato per lo scambio si erano quindi presentati Cerciello Rega e Varriale, che avevano tentato di bloccare i due americani. E’ in quel momento che Elder ha estratto il coltello e poi colpito il vicebrigadiere a morte. I due americani poi fuggirono verso l’albergo nel quale alloggiavano e dove sono stati rintracciati e arrestati.