A distanza di 5 giorni dall’1 maggio, il discorso di Fedez sul palco del Concertone, continua a far parlare di sé. Questa volta a far discutere sono le dichiarazioni del direttore di Rai 3 Franco di Mare.
Durante il concerto del Primo Maggio andato in onda su Rai 3, Fedez oltre ad esibirsi ha deciso di portare sul palco un discorso in cui si è espresso riguardo la condizione dei lavoratori del mondo dello spettacolo segnati dalla pandemia e al ddl Zan.
Il discorso di Fedez al concerto del Primo Maggio
Particolare attenzione è stata posta dall’artista riguardo al Ddl Zan. Disegno di legge volto alla prevenzione e al contrasto di discriminazione e violenza a causa di motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità. In particolare il ddl ha l’obiettivo di ampliare l’articolo 1 della legge Reale-Mancino, approvata nel 1993, che afferma: “Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell’attuazione della disposizione dell’articolo 4 della convenzione, è punito.” Nel suo intervento Fedez ha riportato alcune affermazioni, evidentemente discriminatorie nei confronti di minoranze, fatte da esponenti della Lega.
Le dichiarazioni della Rai
A seguito di quanto affermato dall’artista sul palco del concerto del Primo Maggio, la Rai ha provveduto alla pubblicazione di un comunicato stampa contenente le dichiarazioni dell’amministratore delegato Fabrizio Salini, in cui si legge: “Rai3 ha spiegato di non aver mai censurato Fedez né altri artisti né di aver chiesto testi per una censura di qualsiasi tipo. Questo deve essere chiaro, senza equivoci e non accettiamo strumentalizzazioni che possano ledere la dignità aziendale e dei suoi dipendenti.” Di tutta risposta il cantante e imprenditore ha condiviso sul suo account Twitter una telefonata a cui partecipano alcuni degli organizzatori del concertone e la vicedirettrice di Rai 3, Ilaria Capitani, che afferma di ritenere inopportuno il contesto per alcune delle affermazioni contenute nel discorso dell’artista.
La Rai smentisce la censura.
Ecco la telefonata intercorsa ieri sera dove la vice direttrice di Rai 3 Ilaria capitani insieme ai suoi collaboratori mi esortano ad “adeguarmi ad un SISTEMA” dicendo che sul palco non posso fare nomi e cognomi pic.twitter.com/gu14BxM3G6— Fedez (@Fedez) May 1, 2021
Inevitabilmente il video condiviso da Fedez ha scatenato un terremoto sui social e anche in casa Rai, che nella giornata di mercoledì 5 maggio ha riunito la commissione di vigilanza per discutere di quanto accaduto. Durante la riunione è stato ascoltato il direttore di Rai 3 Franco Di Mare che si è esposto in maniera ferma e decisa riguardo i fatti. In particolare Di Mare ha dichiarato che la responsabilità di quanto accaduto non è da imputare alla Rai ma all’organizzazione del concerto di cui l’azienda si limita ad acquistare i diritti tv dal 1990. Poi il direttore ha continuato dicendo che sia del tutto normale consultare i testi, sottolineando che non si tratti di censura quanto di responsabilità che l’organizzazione deve assumersi in eventi di questo tipo. Per concludere Franco Di Mare ha anche dato la sua opinione riguardo la pubblicazione della chiamata da parte di Fedez affermando: “Il video pubblicato da Fedez non è nemmeno un riassunto, è una manipolazione, per alterare il senso delle cose […] Questo è un complotto? Io non sono complottista, forse Fedez cercava più visibilità, ma la manipolazione in certi paesi è reato.”
La risposta di Fedez al direttore di Rai 3
Fedez ha prontamente risposto al direttore di Rai 3 tramite il suo profilo Instagram. In particolare il cantante ha smentito quanto affermato da Di Mare sottolineando di aver scelto di pubblicare la chiamata a seguito del comunicato stampa pubblicato dalla Rai per dimostrare che ci sia stato un tentativo di intervenire nel suo discorso, a dispetto di quanto dichiarato dall’azienda. Inoltre il cantante aggiunge: “[…] Il direttore di Rai3 dice che la Rai col Primo Maggio non c’entri nulla perché ne acquisiscono solo i diritti. A maggior ragione sorge una domanda: a che titolo la vicedirettrice di Rai3 partecipa a una telefonata in cui organizzazione e autori mi dicono di andare cauto nel fare nomi e cognomi e giudica lei stessa il mio intervento inopportuno se la Rai non centrava una mazza?”.
In conclusione Fedez sottolinea di essere perfettamente cosciente della sua scelta e di assumersi tutte le sue responsabilità ma di essere consapevole che se al suo posto ci fosse stato un artista più piccolo con meno mezzi dei suoi per difendersi probabilmente avrebbe dovuto cedere e che la stessa situazione vale per tutti lavoratori Rai, a questo punto afferma: “Quanti all’interno della Rai, se questo è il metodo che viene utilizzato, devono scegliere tra la libertà di parola e il dar di mangiare alle proprie famiglie?”.