La Commissione Giustizia al Senato si è riunita in plenaria con il Ddl Zan come ordine del giorno, ma il centrodestra di governo (Lega e Fi) ha deciso di presentare una sua proposta alternativa al testo di legge tanto discusso. La proposta alternativa, ancora non depositata formalmente, sta già girando tra media e giornali. Una decisione che scontenta il resto della maggioranza, convinto che si tratti di una strategia per affossare la legge. Il disegno di legge Zan, comunque, in Commissione giustizia è stato disgiunto dagli altri testi a cui era stato vincolato. In sostanza, i giallorossi avrebbero fatto archiviare le altre proposte sul tavolo.
La discussione sul Ddl Zan si fa sempre più tesa, e la situazione fa specie perché neanche si è arrivati ad avviare una vera e propria discussione in Senato. Si tratta ancora dell’antipasto di quello che potrebbe accadere, eppure la maggioranza già inizia a scricchiolare. Era prevista per oggi la plenaria della Commissione Giustizia del Senato che ha come ordine del giorno il disegno di legge Zan. Ebbene, con 12 voti favorevoli e 9 contrari la commissione Giustizia del Senato ha disgiunto il disegno di legge Zan dagli altri testi a cui è stato vincolato fino a questo momento. Questo vuol dire che il Ddl Zan potrà finalmente seguire un proprio iter, svincolato dalle altre 4 proposte (due del M5s, una del Pd e una del gruppo delle Autonomie) che erano state accorpate e calendarizzate la settimana scorsa. Intanto, però, la situazione in maggioranza si fa sempre più tesa. Il Movimento 5 stelle aveva fatto sapere di aver raccolto le firme necessarie per avanzare una richiesta: la calendarizzazione d’urgenza del Ddl Zan, in modo da superare relatore e ostruzionismo in Commissione. Dall’altro lato, anche il centrodestra di governo (Lega e Forza Italia) aveva presentato un testo di legge alternativo da presentare.
E ora?
“Dopo un’ora di lunga discussione sulla mia proposta di disgiungere gli altri 4 ddl dal disegno di legge Zan, finalmente abbiamo votato e ottenuto la disgiunzione”, ha commentato Alessandra Maiorino, senatrice del M5s e membro della commissione Giustizia di Palazzo Madama. Eppure, Maiorino fa anche notare che la battaglia interna alla maggioranza potrebbe continuare: “Per ora questo è un buon risultato, anche se non finisce qui perché c’è questo disegno di legge proposto dal centrodestra, adesso vediamo…”, ha ribadito pensosa, stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano. “Per quel che ne so, l’abbinamento non è automatico, potrebbe chiederlo il centrodestra, in ogni caso lo valuta la commissione. Dopo la nostra richiesta di disgiungere i testi, si è aperta una discussione molto accesa sulla legittimità della richiesta. Secondo alcuni era inusitata, mentre è assolutamente normale. Si è discusso a lungo finché il presidente di commissione si è deciso a farci votare ed è finita con la maggioranza di 12 a 9”.
Leggi anche: Renzi: il legame del leader di Iv con i Servizi Segreti nel servizio di Report
La proposta di Lega e Fi per evitare il Ddl Zan
Il centrodestra di governo (Lega, Forza Italia, Udc e “Cambiamo”) ha presentato un testo di legge, ancora non depositato formalmente, composto da tre articoli annunciati dalla forzista Licia Ronzulli e sottoscritti da Matteo Salvini, Paola Binetti e Gaetano Quagliarello. La proposta di legge del centrodestra si presenta sotto questo titolo: Disposizioni in materia di circostanze aggravanti nei casi di violenza commessa in ragione dell’origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, età e disabilità della persona offesa. La principale differenza con il Ddl Zan risiede nel fatto che questa proposta di legge cancella il gender, cancella l’identità di genere e interviene sull’articolo 61 del codice penale (cioè sulle aggravanti generiche per futili motivi). Il Ddl Zan, invece, vorrebbe intervenire sulla legge Reale-Mancino, ovvero sul terreno dei crimini d’odio. La proposta del centrodestra invece proporrebbe un’aggravante comune prevista nei casi di “violenza commessa in ragione dell’origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, età e disabilità della persona offesa”. In sostanza, la proposta del centrodestra eliminerebbe dalle aggravanti le ragioni legate al genere e all’identità di genere, e inquadrerebbe i crimini presi in esame tra le aggravanti comuni.
Leggi anche: Gelmini, check a metà maggio in vista di ulteriori aperture: la conferma del ministro
Le reazioni
Ovviamente, una prima reazione alla proposta del centrodestra è arrivata proprio da Alessandro Zan, che ha commentato: “Il testo della Lega e di Forza Italia è un testo pasticciato ed è un attacco alla legge Mancino che oggi contrasta i crimini d’odio motivati da etnia, razza, nazionalità e religione. La pena è aumentata solo fino ad un terzo e non fino alla metà, e si crea una confusione, un conflitto fra la legge Mancino e questa nuova legge nel caso venisse approvata”. Insomma, la proposta del centrodestra “non solo cancella le tutele del ddl Zan, ma, prevedendo solo un’aggravante comune, diminuisce le tutele per i crimini d’odio razziale, etnico, religioso. Un vergognoso insulto ai diritti in pieno stile sovranista”, ribadisce il parlamentare. Altre critiche arrivano anche da esponenti del Movimento 5 stelle, attraverso le dure parole di Alessandra Maiorino: “Oggi Lega e Forza Italia annunciano improvvisamente un loro disegno di legge alternativo dimostrando scarsa responsabilità democratica, scarso rispetto delle istituzioni e una spericolata volontà di strumentalizzazione, si tratta di tattiche dilatorie. Sono 27 anni che l’Italia aspetta questo disegno di legge, ora basta prese in giro“.
Leggi anche: Morti sul lavoro, la strage silenziosa di cui la politica non parla
E nel resto del centrodestra? Anche qui, gli umori sono diversi. Stando a quanto riportato da Repubblica Ignazio La Russa (Fdi) avrebbe mostrato un certo disappunto per l’iniziativa presa esclusivamente da Lega e Fi (“se vogliono rafforzarla e non considerarla solo una via di fuga, rimane viva l’offerta di un collegamento permanente del centrodestra per confrontarsi”). Si dice abbastanza soddisfatta, invece, Giorgia Meloni, che sottolinea come “togliendo determinate questioni è più facile che si possa trovare una sintesi“. Per concludere, anche Forza Italia non sembra compatta sulla strategia adottata. Lo dimostrano le parole di Elio Vito che sui social commenta: “Dopo avere ostacolato la calendarizzazione ed affermato la non urgenza del tema, presentare un ddl alternativo al ddl Zan già approvato alla Camera, da parte di Forza Italia o del ‘centrodestra di governo’ (che divide ancora di più il centrodestra) è sbagliato e strumentale“. Insomma, la discussione che anticipa la reale discussione su questo tema si fa ancora più fitta. Chi sa se ne verrà a capo la proposta di legge, o se ne verrà a capo la maggioranza. Sembra difficile che ne escano entrambe indenni.