Covid, Palù (Aifa):«È naturale o artificiale? Non lo sapremo mai». Anche l’Oms sarebbe incerta sull’origine del virus
«Sappiamo che il Covid circolava in Cina da settembre 2019 e lo si è saputo molto in ritardo come è stato con la Sars. E poi, lo ha detto anche l’Oms, non sapremo mai se il virus sia naturale o artificiale, perché non troveremo la prova». È quanto afferma Giorgio Palù, presidente Aifa, in un intervento sul Covid al punto stampa della protezione Civile Veneto. «È importante sapere quale sia stata la sorgente per sapere se un virus che conosciamo si sia adattato in un corpo intermedio come è avvenuto con la Sars, con Ebola, è determinante per seguirne l’evoluzione passo passo».
Palù spiega che «non si avrà mai la certezza dell’origine. Almeno se non troveremo l’ospite intermedio. Possiamo solo sospettare che, se è naturale, sia passato all’uomo. Come? Quello che posso dire è che il tipo di pipistrelli a cui si associa il virus, si trova in Cina, è stanziale e vive in una caverna a 3 mila km di distanza da Wuhan. E in quel luogo nessuno degli abitanti aveva anticorpi contro questo virus. Quindi uno si aspetta che se c’è un travaso da un uomo ad un altro uomo, ciò avvenga dove l’animale esiste. Questi pipistrelli sono stati presi e portati a Whuan? Inoltre il cosiddetto pangolino non esiste in Cina; è una prelibatezza della Thailandia ed è stato poi scartato».
Palù prosegue nel suo intervento e chiarisce che non è possibile escludere per certo «nè l’una nè l’altra ipotesi come certezza. Certo, se i cinesi ci avessero detto qualcosa, ci avessero consegnato i libri delle sequenze, avessero dato come richiesto i ceppi di virus che si sono studiati, avessero fatto parlare i medici o lasciato le pubblicazioni.
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Ma tutto questo non è avvenuto. È uno dei grossi problemi e abbiamo parlato ieri al G20 della carenza di diffusione delle notizie, della mancanza di una banca virus disponibile per tutti».