Paolo Del Debbio è indubbiamente uno dei giornalisti più esposti del nostro paese. Grazie al suo programma, Dritto e Rovescio, in onda su Rete 4 ha conquistato milioni di telespettatori, ma oltre al lavoro sul piccolo schermo l’uomo è anche impegnato nel mondo dell’insegnamento.
Nato a Lucca in Toscana, Paolo si è laureato in filosofia presso la Pontificia Università di Santa Croce di Roma per poi ottenere la licenza nella medesima disciplina dalla Pontificia Università Urbaniana. Concluso il proprio percorso di studi Del Debbio ha fin da subito iniziato la propria carriera.
Il percorso di Paolo Del Debbio
In particolare il giornalista ha inizialmente lavorato per Fininvest Comunicazioni, società di relazioni esterne ed istituzionali del gruppo Fininvest fondato da Silvio Berlusconi. Paolo Del Debbio ha anche partecipato attivamente alla fondazione di Forza Italia nel 1994, di cui è stato direttore dell’Ufficio Studi Nazionale. Conclusa la parentesi politica per l’uomo è iniziato un percorso sul piccolo schermo ancora oggi garanzia di grandi successi. Nello specifico Del Debbio ha debuttato in televisione con Secondo Voi, show di approfondimento giornalistico andato in onda dal 2004 al 2010. Dopo svariate avventure con programmi per le reti Mediaset, ad oggi Paolo è impegnato con Dritto e Rovescio, talk show politico e di approfondimento, trasmesso su Rete 4.
Cosa insegna Paolo Del Debbio
Paolo Del Debbio, oltre alla televisione, è impegnato anche nella formazione. In particolare il giornalista è un docente universitario alla IULM di Milano, dove insegna Etica e Economia. In svariate interviste ha rivelato di essere molto soddisfatto di questo ruolo a cui si dedica con interesse e impegno, poiché ama stare a contatto con gli studenti.
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Attività su carta stampata
Nel corso della sua carriera Del Debbio non si è esclusivamente dedicato al giornalismo televisivo, infatti per molti anni ha scritto anche su Il Giornale, quotidiano fondato nel 1974 da Indro Montanelli. Nel 2020, il giornalista ha ricominciato a collaborare con la carta stampata, pubblicando alcuni editoriali per La Verità.