Caso Grillo, testimonianza della madre della ragazza:«L’amica non aiutò mia figlia, voleva tacere stupro»

Il verbale della madre della ragazza che accusa di stupro Ciro Grillo, figlio di Beppe e altri tre ragazzi. Ecco che cosa ha detto 

Ciro Grillo-Meteoweek.com 

Dal verbale di testimonianza della madre di S.J., la ragazza italo svedese che ha denunciato accusando di stupro Ciro Grillo e tre suoi amici in Sardegna, emergono nuovi dettagli di questa intricata vicenda. Nel verbale pubblicato da La Verità la madre della ragazza afferma che «S. era andata piangendo dall’amica, che ancora dormiva e le aveva chiesto di andare via perché nel frattempo era stata violentata. L’amica confusa aveva alzato le spalle senza dire nulla e si era rimessa a dormire. R. è stata spesso a casa nostra e anche S. è stata sovente sua ospite, per quello che so non aveva un rapporto trasparente con la madre, ha un carattere molto forte, dominante anche su mia figlia che è una persona più genuina». 

Nel pomeriggio del 17 luglio S. e R. lasciano la casa dove si sarebbero verificati i presunti abusi e rientrano al B&B. «S. mi ha detto che ha comprato la pillola del giorno dopo in farmacia, non so dire se con R., e mi ha detto che stava male e che avvertiva dolori fisici alle parti intime, alla testa, alla bocca e alle gambe. Stava molto male». Nei giorni a seguire la donna realizza «che qualcosa non andava, perché S. era sempre stanca e nervosa, un po’ irascibile».

La madre di S. prosegue nel racconto:«Siamo in confidenza con i titolari del b&b e chiediamo sempre loro di informarci su tutto, per esempio se le nostre figlie erano in compagnia di qualcuno e conoscevamo anche il gruppo di kite che frequentava mia figlia. Era un contesto che ritenevamo sicuro e che era sempre stato tranquillo e controllato fino alla sera in cui è arrivata R.».

Ciro Grillo-Meteoweek.com

Il 19 luglio, racconta ancora la donna, «al nostro arrivo eravamo consapevoli di trovare S. con un po’ di febbre, a causa di un’insolazione, perlomeno questo è quello che ci aveva raccontato. Appena l’abbiamo vista ci siamo però resi conto che le sue condizioni erano pietose, tremava come in preda alle convulsioni».

La curano con antipiretici e l’indomani S. e l’amica si sarebbero recate da A.C., compagno di scuola che le aveva invitate al Billionaire. Il 21 luglio tutta la famiglia fa ritorno a Milano. «Anche R. sarebbe dovuta partire con noi, ma non è riuscita a prendere il volo perché era in overbooking ed è rimasta a Olbia, per tornare a Milano il giorno successivo».

La madre di S. continua a raccontare: «Durante il viaggio in aereo ho provato più volte a chiedere a mia figlia che cosa avesse, per capire il suo malessere; perché era giù di morale, a prescindere dalla febbre, e la cosa mi era sembrata assai strana, visto che stavamo rientrando da un periodo di vacanza. S., lì per lì, mi ha raccontato, così a grandi linee, l’episodio della serata in discoteca, dicendo che l’avevano fatta bere e violentata senza entrare troppo nei particolari perché c’erano altre persone, promettendomi che mi avrebbe raccontato poi a casa. Le ho subito chiesto se R. sapesse dell’accaduto e mia figlia mi ha confermato che sapeva della prima violenza, perché era stata proprio lei a raccontargliela, ma non l’aveva aiutata perché dormiva».

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La donna poi racconta che «R. le aveva poi fatto promettere di concordare la versione del racconto della serata, temendo la reazione di sua madre, accordandosi per dire che erano state in discoteca, ma che erano rientrate a dormire nel b&b nelle prime ore del mattino, senza fare alcun cenno alla violenza sessuale. S. mi ha detto che R. in questi giorni le ha mandato diversi messaggi per chiederle come mai fosse distante senza che tuttavia lei rispondesse».

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