Da anni, un’intera famiglia di origine marocchina, da tempo integrata in Val d’Elsa, in provincia di Siena, viveva in ostaggio di B.H. un ragazzo di 23 anni, pregiudicato e con problemi di tossicodipendenza.
La discussione e l’aggressione
Alcuni giorni fa, l’uomo, agli arresti domiciliari per altri reati, ha avuto una discussione per futili motivi con la sorella di 30 anni. Dalla discussione ne è sorta una violenta aggressione: il 23enne ha colpito la sorella a colpi d’accetta. La donna è riuscita a evitare che i ripetuti colpi inferti la raggiungessero direttamente, solo grazie ad una sedia che ha usato come scudo. Due colpi di striscio sono comunque riusciti a raggiungere la donna al braccio sinistro, procurandole ferite giudicate guaribili in 40 giorni.
I carabinieri di Colle Val d’Elsa allertati da una chiamata al 112 inviata direttamente dalla vittima, sono giunti immediatamente presso l’abitazione della famiglia che dista poche centinaia di metri dal centro cittadino, trovando l’uomo in camera in evidente stato di agitazione. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso ai militari di rinvenire all’interno della camera da letto l’accetta usata per colpire la sorella.
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L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e trasferito nel carcere di Siena a disposizione della Procura della Repubblica di Siena titolare delle indagini. Dopo successivi accertamenti, è stato stabilito che sia la sorella che i due genitori, vivevano con la costante paura che il 23enne potesse far loro del male, arrivando a chiudersi in camera la notte per paura che durante il sonno potesse porre in azione qualche violenza nei loro confronti.