Campagna vaccinale, Recovery Fund, crescita e riforme: l’intervista di Meteoweek all’onorevole Roberto Giachetti di Italia Viva.
“Certamente il cambio di passo c’è stato e recuperare la lentezza con cui viaggiamo qualche mese fa non è un problema da poco. Si vede anche dal tipo di organizzazione, non è solo la sostituzione di Arcuri con Figliuolo, ma è proprio la struttura organizzativa: siamo passati dalle “primule” che dovevano essere luoghi dove di tanto in tanto qualcuno sarebbe andato a vaccinarsi con una struttura potente”.vNon ha dubbi l’On.Roberto Giachetti (Italia Viva) nel giudizio sul cambio di passo tra i due governi in merito all’organizzazione e realizzazione della campagna vaccinale. Secondo il deputato infatti il precedente esecutivo aveva messo in campo un piano lento e poco incisivo che i cambiamenti degli ultimi mesi, anche delle figure apicali nel piano vaccinale e alla Protezione Civile, hanno stravolto accelerando il raggiungimento dell’obiettivo.
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Idee chiare anche nella gestione dei soldi del Recovery Fund (o Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, questo il nome ufficiale adottato dal Governo), quei 192 miliardi dall’Europa di cui 69 a fondo perduto e 122 di prestiti a tassi agevolati che arriveranno nei prossimi mesi per far ripartire il Sistema Paese e trascinarlo fuori dalle secche di una stagnazione economica antecedente al Covid, cui la Pandemia sembrava aver dato il colpo di grazia: “Intanto il primo segno di discontinuità lo vediamo già nelle previsioni della crescita, nella precedente bozza del Governo Conte era del 2,4%, qui superiamo il 4%“ spiega Giachetti. “Noi sappiamo bene quali siano i mali di questo Paese: la Pubblica Amministrazione ad esempio, svecchiandola attraverso concorsi e assunzioni e semplificandola attraverso una riforma vera e propria sulla quale il Governo sta lavorando. D’altronde per ottenere questi fondi dall’Europa abbiamo bisogno di mettere in campo riforme strutturali che siano evidenti”.
Riforme che non possono prescindere da quella del sistema scolastico i cui limiti nell’ultimo anno sono apparsi evidenti: “Io penso che questa sia un’occasione straordinaria per rivedere un sistema, che vada dall’agevolazione dei trasporti per gli studenti che vanno a scuola, ma anche a tutta una serie di inefficienze della scuola che ci portiamo avanti, anche a causa di una serie di riforme che spesso non hanno avuto il tempo di venire assorbite”. Tra le riforme da attuare con i soldi del Recovery (sebbene Giachetti avrebbe preferito utilizzare i 36 miliardi del Mes) prioritaria è quella del Sistema Sanitario.
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“Il nostro sistema è inadeguato, nel tempo ha abbandonato l’assistenza domiciliare e privilegiando la presenza degli ospedali. E’ un sistema da ribaltare perché una buona sanità è quella che fa andare in ospedale meno persone possibile e per fare questo dobbiamo garantire dei servizi di prossimità, domiciliari, territoriali” aggiunge il deputato di Italia Viva. Ma la grande opera che in realtà sottende a tutto quel lavoro di riforme strutturali che l’Italia aspetta da anni è, secondo il deputato di Italia Viva, la totale semplificazione del sistema-paese nel suo complesso per rendere la vita più semplice “non solo ai cittadini italiani, manche a tutti coloro che vogliono investire nel nostro Paese”.
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