Sismabonus 110%, requisiti per ottenere le agevolazioni. Si tratta di contributi per ricostruzione e incentivi
L’Ufficio della Ricostruzione e l’Agenzia delle Entrate hanno preparato un vademecum per dare un’accelerata ai lavori di ricostruzione che, nonostante le ordinanze emanate nell’ ultimo anno dal commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, continuano a procedere in modo lento.
Il vademecum è uno strumento di servizio per chi sta cercando di districarsi tra le tante regole varate. Inoltre apre nuove opportunità per coloro che, dopo più di cinque anni dalla distruttiva scossa dell’agosto 2016 che abbatté tantissimi edifici nell’Italia centrale, ancora non hanno potuto ricostruire gli immobili che hanno subìto dei danni. Nella norma rientrano anche quegli edifici che sono ancora danneggiati dal sisma de L’Aquila occorso nel 2009.
Per coloro che hanno avuto danni alla propria abitazione a causa del terremoto è possibile scegliere tra quattro opzioni: accedere al contributo per la ricostruzione, accedere al sismabonus 110%, accedere a incentivi combinati, ossia (contributi ricostruzione+ sismabonus 110%), oppure al sismabonus 110% “rafforzato”.
Contributo per la ricostruzione
Coloro che hanno riportati danni alla propria casa a causa del sisma, nell’area del “cratere”, possono fare richiesta per il 100% delle spese di ricostruzione. Idem per i comuni fuori dal cratere nelle regioni interessate dal sisma per un importo pari sempre al 100% se si tratta della casa di residenza, al 50% se seconda casa.
Fino al 30 giugno 2022 (31 dicembre 2022 se condomini) tutti coloro che hanno avuto danni alla casa per via del sisma, possono richiedere il sismabonus al 110%. L’importo massimo erogabile è pari 96mila euro.
Incentivi “combinati”
Il Sismabonus può essere usato anche da chi ha già ottenuto oppure sta aspettando i contributi per la ricostruzione, per coprire la “quota di accollo”.
In questo contesto è possibile cumulare le due agevolazioni. Il piano di ricostruzione finanziato dal suddetto contributo e che si avvale del Superbonus per le quote in accollo ai proprietari può essere inoltrato come progetto unico, con un unico computo metrico. «Il Superbonus», come spiega la nota, «è accessibile anche nel caso in cui i lavori siano già in corso d’opera. In questo caso è richiesta una documentazione integrativa nel corso dei lavori con le asseverazioni e le varianti progettuali. La combinazione del contributo con il Superbonus rappresenta una grande opportunità per accelerare la ricostruzione post sisma nel Centro Italia e per migliorare ulteriormente la sicurezza sismica e l’efficienza energetica di decine di migliaia di edifici che devono ancora essere ricostruiti».
Sismabonus rafforzato (100%)
Se la cifra totale dei lavori da fare rientra nel limite di 144mila euro potrebbe convenire, per ciò che concerne i tempi, chiedere il Sismabonus rafforzato, agevolazione che prevede un aumento del 50% dell’agevolazione originaria.
Per ottenerla l’abitazione deve essere situata nei comuni che hanno dichiarato lo stato di emergenza (si può consultare un elenco) oppure si deve avere la scheda Aedes, documento tecnico che certifichi il legame di causa-effetto tra danni da riparare e sisma.
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Il sismabonus rafforzato è un’ alternativa al contributo per la ricostruzione. L’ultimo percorso possibile è quello di superbonus più sismabonus. Sono due agevolazioni che possono essere usate assieme e in modo cumulativo se vi sono i requisiti. Oltre ai lavori antisismici è possibile eseguire anche i lavori per l’efficientamento energetico. In questo concento il bonus raddoppia e in alcune situazioni può arrivare a 200mila euro.