L’ex-ministra attacca Quota 100, “è un finanziamento a debito” dice. La misura sarà comunque abbandonata il prossimo anno.
Torna a parlare Elsa Fornero, l’ex-ministra del lavoro nel Governo Monti. Torna sul tema per cui gli italiani la ricordano, ovvero quello delle pensioni, attaccando duramente Quota 100 e coloro che l’hanno promossa. La Fornero sostiene che l’intervento promosso dal Governo Conte I sia disastroso per i giovani italiani.
“Ricevo molte mail nelle quali mi si chiede se la mia posizione contraria a Quota 100 è dettata più da pregiudizio personale che da obiettiva analisi della misura e dei suoi effetti – si legge nella sua intervista per il quotidiano La Stampa -. Ho sempre cercato di tenere separato il piano emotivo da quello della studiosa. Magari non sempre ci sono riuscita, ma il mio giudizio su Quota 100 prescinde dalla mia personale opinione su Salvini, che l’ha fortemente voluta“. Salvini infatti aveva usato il meccanismo come una bandiera contro la tanto contestata riforma promossa dall’economista nel 2011.
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“Quota 100, che peraltro è molto meno della tanto sbandierata ‘cancellazione della Fornero‘ – spiega l’ex-ministra – è una misura temporanea di accesso anticipato al pensionamento rispetto alle regole stabilite dalla riforma del 2011 (che tendeva alla sostenibilità del sistema e a un maggiore equilibrio finanziario tra le generazioni). Il decreto che la introduceva prevedeva altre misure, come la sospensione fino al 2026 dell’indicizzazione dell’anzianità contributiva alla speranza di vita“.
“Nei primi due anni di applicazione 2019-20 l’aumento di spesa è stato pari a circa 16 miliardi, di cui 9 per la sola Quota 100. Il finanziamento è avvenuto a debito, in barba al desiderio di ‘aiutare i giovani’. – rimarca l’economista – La prospettiva di sostituire ciascuna uscita anticipata con tre nuovi occupati giovan, avanzata dai proponenti nei loro momenti di esaltazione, non si è verificata. Semmai, è vero il contrario: tre pensionamenti anticipati per ogni nuovo assunto, che verosimilmente sarebbe entrato comunque nel mondo del lavoro“.
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Insomma per Fornero Quota 100 ha promosso una maggiore spesa e quindi indebitamento per lo Stato italiano che sarà a scapito dei prossimi contribuenti. In ogni caso il Governo Draghi tramite il PNRR ha già annunciato che dal 1 gennaio 2022 si tornerà alla formula adottata con la Riforma Fornero che prevede il pensionato a 67 anni. La misura infatti era valida per tre anni e consentiva l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per chi vanta almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni.