Il piano vaccinale sembra entrato nel ritmo giusto, esulta Roberto Speranza. Ma alcuni punti non sono ancora chiari.
Il piano vaccinale ha preso finalmente ritmo prefissato delle 500mila dosi al giorno, a quanto dichiara il generale Francesco Figliuolo. Il Commissario all’emergenza Covid fa sapere tramite fonti del governo che ieri sono state somministrate 497.993 dosi, dato che potrebbe essere aggiornato al rialzo nelle prossime ore.
Esulta anche il ministro della Salute Roberto Speranza che si lascia andare su Facebook a parole entusiaste: “Ieri in Italia sono state somministrate oltre 500mila dosi di vaccino. Grazie alle donne e agli uomini del servizio sanitario nazionale e a tutte le istituzioni per il gran lavoro di squadra. Il vaccino è la vera strada per uscire da questi mesi così difficili”, ha scritto il Ministro. Gli fa seguito anche la ministra per gli Affari Regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini: “Ieri è stato raggiunto l’obiettivo delle 500mila somministrazioni di vaccini in un solo giorno. In poche settimane la campagna di immunizzazione della popolazione ha registrato un’importante e costante accelerazione. Faccio i miei complimenti al generale Figliuolo e al capo della Protezione Civile Curcio per questo decisivo traguardo. E ringrazio gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri, i farmacisti, per il loro prezioso e indispensabile lavoro. Avanti così”.
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Al momento sono state vaccinate le fasce di popolazione più anziane e a rischio, ma il generale ha assicurato che quando gli over 65 saranno al sicuro verranno meno le classi d’età per vaccinarsi. Inoltre ha confermato il certificato vaccinale per gli spostamenti in Italia, aggiungendo che il green pass europeo si avrà a giugno, ma l’Italia lavora già a un suo pass. A oggi sono state somministrate in Italia 18,9 milioni di dosi, di questi 5,57 milioni hanno completato il percorso di vaccinazione. In totale si stima una copertura completa del 9,2% della popolazione.
Quando Figliuolo prese in mano il destino del Paese con la sua nomina alla struttura commissariale a inizio marzo aveva annunciato: “È il momento della svolta o perderemo tutto” fissando l’obiettivo del mezzo milione di inoculazioni da raggiungere “dalla seconda decade di aprile”. Tra falle nel sistema sanitario, stop alle dosi di AstraZeneca e ritardi da parte delle aziende farmaceutiche, il risultato è stato più che incerto e i ritardi preoccupanti. Ora il risultato della vaccinazione di massa entro l’autunno sembra possibile ma i dubbi rimangono.
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Le preoccupazioni sono sulla disponibilità delle dosi da cui dipende tutto. Sulla carta non mancheranno, entro il mese di maggio le regioni dovrebbero ricevere sono previsti altri 15 milioni di vaccini, 17 secondo il commissario, e a giugno 31 milioni. Inoltre bisogna fare i conti con le dosi di richiamo: chi ha effettuato la prima dose con AstraZeneca può ricevere una seconda inoculazione da un altro vaccino? Le dosi di richiamo sono disponibili per tutti? La copertura dei vaccini va da 8 a 12 mesi, al termine di questo tempo bisogna ricominciare il giro, questo potrebbe portare a un aumento della richiesta di vaccini e ovviamente di persone che si recheranno negli hub. La speranza è che il sistema regga.
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