E’ quanto avvenuto a un muratore mantovano che, nel giro di soli 20 giorni, si è presentato due volte in banca a Peschiera per riscuotere l’incasso delle vincite milionarie. Ammontano a 3 i milioni di euro vinti in totale, ma la questione non sembra finita nel migliore dei modi. Ora l’intero ammontare è posto sotto sequestro con l’ipotesi di riciclaggio.
Vincere un Gratta e vinci milionario è un colpo di fortuna che accade, se accade, una volta nella vita. Ma non è stato così per un muratore mantovano che nel giro di 20 giorni si è presentato per due volte in banca a Peschiera. Obiettivo? Riscuotere le due vincite da Gratta e vinci ottenute nel giro di pochissimo tempo. La prima vittoria è avvenuta lo scorso 4 febbraio, grazie a un biglietto da un milione di euro. La seconda, invece, lo scorso 24 febbraio – poco dopo – con una vincita ancor più grande. Questa volta si parlava di due milioni di euro. Ma si tratta veramente di fortuna? Gli esperti storcono il naso, e ribadiscono che una probabilità di questo tipo è statisticamente “vicina allo zero”. Ed effettivamente, la vicenda non è passata inosservata. Una volta dedotte le imposte dell’Erario, i due milioni e 400mila euro restanti sono stati posti sotto sequestro. L’ipotesi al vaglio è quella di riciclaggio, e riguarderebbe due indagati: un 40enne (T.G.R.) titolare di partita Iva con una ditta nel settore rivestimento muri e pavimenti; e un 47enne, tale C.C., entrato nella faccenda solo in merito al secondo “colpo di fortuna”. Persone estremamente fortunate, se si pensa che il muratore mantovano aveva già “preannunciato in banca la necessità di procedere all’incasso di un terzo biglietto vincente“. Terzo incasso (saltato): 5 milioni di euro.
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I dettagli
Secondo la procura, il denaro proverrebbe “dal delitto di accesso abusivo al sistema informatico della società concessionaria della lotteria e conseguente rivelazione di segreto“. Stando a quanto riportato dal Corriere del Veneto, infatti, gli investigatori hanno ipotizzato una vera e propria fuga di notizie proveniente da alcuni dipendenti di Lottomatica. I dipendenti avrebbero allora fornito, in maniera illecita, informazioni sui luoghi di destinazione dei biglietti milionari, informazioni che poi sarebbero arrivate alle orecchie del muratore “fortunato”. L’attenzione sulla faccenda sarebbe stata risvegliata proprio dalla doppia vincita sospetta, e dal doppio incasso presso un istituto di credito di Peschiera del Garda. A quel punto sarebbe partita una segnalazione da parte dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia presso la Banca d’Italia. Destinatari della segnalazione? Il nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza.
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Effettivamente, scava scava, il 30 marzo la Guardia di Finanza ha scoperto un altro elemento significativo: il muratore mantovano aveva appena disposto un bonifico di 800mila euro su un conto acceso presso il Banco Do Brasil. Inoltre, l’uomo fortunato aveva chiesto un assegno circolare da 80mila euro a favore di N.R. per “atto notarile di donazione”. Da lì, i sospetti sempre più solidi che il 12 aprile hanno portato la Procura a disporre il sequestro preventivo. Infine, la convalida finale da parte della giudice per le indagini preliminari, Giuliana Franciosi. Stando a quanto avanzato dalla giudice, la cifra in questione sarebbe “la cifra corrispondente all’ammontare delle vincite dei biglietti Gratta e Vinci oggetto delle imputazioni”.