Dopo l’arresto del terrorista Giorgio Pietrostefani per l’omicidio di suo padre, il commissario Luigi Calabresi, Mario Calabresi ha commentato l’accaduto. Ecco che cosa ha detto
Mario Calabresi, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, ha commentato l’arresto di sei terroristi in Francia incluso Giorgio Pietrostefani, per l’omicidio del padre, il commissario Luigi Calabresi.
«Confesso di essere rimasto sorpreso. Se n’era parlato molto negli ultimi due anni, ma non pensavo che sarebbe mai accaduto. Ho sempre trovato odioso e grave che la Francia non rispettasse le sentenze italiane», ha detto Mario Calabresi.
Secondo Calabresi con gli arresti di ieri la teoria di Mitterrand che «prevedeva di dare asilo a chi non aveva le mani sporche di sangue per una volta è stata invece applicata alla lettera, ristabilendo così un principio fondamentale ignorato per quasi quarant’anni. Ieri tra Italia e Francia è stata scritta una pagina importantissima per il rispetto delle verità storica e giudiziaria del nostro Paese».
Calabresi spiega che tuttavia, a livello personale, «come mia madre e i miei fratelli, non riesco a provare alcuna soddisfazione. L’idea che un uomo anziano e molto malato vada in galera non è di alcun risarcimento per noi».
«Credo che queste persone ci debbano qualcosa», ha spiegato ancora Calabresi. «Ci devono pezzi di verità. Sono uomini e donne che hanno partecipato a delitti che hanno segnato la storia di questo Paese. Ci mancano ancora dettagli, e soprattutto le loro voci per ricostruire quei fatti così tragici. Penso che dovrebbero assumersi le loro responsabilità».
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E se dovessero farlo «sarei il primo o a chiedere un gesto di clemenza nei loro confronti. Credo che oggi raggiungere una verità definitiva abbia molto più valore che tenere quelle persone in galera per il resto della loro vita».