Proteste dipendenti Alitalia sotto Palazzo Chigi: hostess con le catene ai polsi

Sono partiti in corteo i lavoratori del trasporto aereo che da stamattina sono in presidio in piazza San Silvestro, al centro di Roma. Via del Corso è blindata. Al momento sono fermi davanti a Palazzo Chigi. Secondo quanto si è appreso, il tragitto è stato concordato con la questura

Proteste Alitalia, hostess con le catene ai polsi – Meteoweek

I dipedenti di Alitalia stanno protestando sotto Palazzo Chigi all’urlo di ‘Alitalia non si tocca’. Il corteo, partito questa mattina, è arrivato in via del Corso per fermarsi all’altezza della sede del governo. Polizia schierata, ma al momento non si registrano momenti di tensione. Tra i manifestanti figurano molte hostess in divisa ma con le catene ai polsi in segno di protesta.

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“L’audizione di ieri del Presidente Caio e dell’Amministratore Delegato Lazzerini di Italia Trasporto Aereo Spa sulla predisposizione del piano industriale della società ha chiarito le reali intenzioni circa l’avvio della Compagnia di bandiera con al suo interno gli asset industriali che da sempre, anche noi, abbiamo considerato imprescindibili. La nuova Alitalia non può fare a meno della manutenzione, dell’handling oltre che di una flotta dimensionata e di nuova generazione così come imprescindibili sono gli slot di Linate e il Brand”. Queste le parole del Segretario Generale Uiltrasporti Claudio Tarlazzi e il Segretario Nazionale Ivan Viglietti che hanno commentato l’audizione svoltasi ieri presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.

Proteste dipendenti Alitalia sotto Palazzo Chigi – Meteoweek

“Queste necessità la Uiltrasporti le sta dichiarando ed esternando da oltre un anno e apprezziamo che i partiti di maggioranza e di opposizione che si sono espressi in tal senso abbiamo anche in audizione condiviso questa impostazione, evidenziando la necessità di procedere con urgenza all’avvio della nuova compagnia nonostante la commissione europea tenda a rallentare il processo. Un rallentamento a vantaggio della concorrenza molto aggressiva nel nostro Paese, a causa di un processo di liberalizzazione avvenuto nel settore di portata più ampia di quanto non sia avvenuto negli altri Paesi concorrenti e con regole troppo flebili che hanno avvantaggiato soprattutto i vettori stranieri a danno delle compagnie nazionali fino a determinarne la chiusura in molti casi” spiegano Tarlazzi e Viglietti.

“La nostra attenzione è altresì rivolta ai lavoratori ai quali va assicurato il regolare pagamento degli stipendi fino al loro passaggio nella nuova Alitalia e nella quale dovranno trovare collocazione in virtù di un piano industriale che consenta alla nuova compagnia di bandiera di guadagnare importanti fette di mercato” concludono.

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