Caso Grillo, i genitori della ragazza: “Video girato tra amici come trofeo”

Esplode la rabbia dei genitori della presunta vittima nel caso Grillo: tutta la vicenda ha assunto una mediaticità irrispettosa. 

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Caso Grillo, i genitori della ragazza: “Video girato tra amici come trofeo” – www.meteoweek.com – Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, accusato di stupro. Credit: Archivio Meteoweek

Il “caso Grillo” fa comprendere bene come in Italia le dichiarazioni di intenti in tema di tutela delle vittime di stupro sia spesso solamente strumentale. Perché prima ancora che venga stabilito da un tribunale se una presunta vittima sia tale, in questo Paese è possibile che un personaggio politico di una certa importanza possa infamare una ragazza che forse è stata stuprata da suo figlio. La vicenda è quella di Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, accusato di stupro nel 2019 insieme ad altri tre suoi amici. Accusa per la quale, pochi giorni fa, il garante del Movimento 5 stelle ha pubblicato un video in cui dava per certo che la ragazza si fosse inventata tutto. La principale argomentazione a sostegno della sua tesi era che avesse sporto denuncia dopo otto giorni. Troppo tardi, secondo lui.

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Il commento dei genitori della ragazza

Per questo, alla fine, i genitori della giovane sono esplosi. E hanno portato alla luce dettagli che aggiungono molta amarezza a tutta la vicenda. “Abbiamo appreso che frammenti di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro”, hanno detto attraverso il loro legale Giulia Bongiorno. E hanno aggiunto  di aver “dato mandato di agire in sede giudiziaria contro coloro che partecipano a questo deplorevole tiro al bersaglio”. Hanno concluso infine: “Non è facile rimanere in silenzio davanti alle falsità che si continuano a scrivere e a dire sul conto di nostra figlia, aggiungendo dolore al dolore: il nostro e il suo. D’altro canto, sarebbe fin troppo facile smentirle sulla base di numerosi atti processuali che sconfessano certe arbitrarie ricostruzioni e che, per ovvie ragioni, non possono essere resi pubblici”.

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La mediaticità del caso

Nelle parole dei due genitori della presunta vittima di stupro si legge ciò che sta aggravando la tensione intorno a questo processo. Una mediaticità irrispettosa. E la causa è proprio quel video pubblicato da Beppe Grillo, in cui grida e inveisce, sputando sentenze su un processo che è ancora in corso. Il garante del M5s non solo mette in dubbio la credibilità della ragazza perché avrebbe aspettato troppo tempo prima di denunciare lo stupro. Ma fa di più. Tira anche fuori il vecchio stereotipo di genere per cui un ragazzo che stupra una ragazza non sta facendo una violenza sessuale, ma “si sta divertendo”. Grillo mette in fila una serie di luoghi comuni contro cui le associazioni per la parità di genere combattono da anni. E dimostra che la lotta sarà ancora lunga.

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