Una lunga fila di persone ha voluto dare oggi l’ultimo saluto a Milva, la grande interprete e attrice scomparsa il 24 aprile a 81 anni.
La camera ardente di Milva al Piccolo Teatro Strehler
Dalle 8.30 alle 13.30 al Piccolo Teatro Strehler di Milano, dove è stata allestita la camera ardente, tanti milanesi hanno reso omaggio a Milva, morta il 24 aprile dopo aver combattuto a lungo contro l’Alzheimer. A renderle omaggio nella città che l’amava e in cui è spirata nella sua casa di Via Serbelloni, ammiratori e comuni cittadini insieme ad amici, colleghi e alle autorità. Da Lidia Pomodoro a Rita Pavone al sindaco Beppe Sala.
Le parole commosse del sindaco Sala: “Sarà nel Famedio”
“E’ doveroso che io sia qui, era una grande artista, era una delle tante persone che non nascono milanesi ma diventano profondamente milanesi – ha detto il primo cittadino meneghino – E i milanesi hanno sempre apprezzato il suo impegno sociale e politico. Per tutte queste ragioni io appoggerò la richiesta di iscrizione al Famedio (il cimitero monumentale di Milano) che è qualcosa di importante. I grandi artisti sono lì ed è assolutamente giusto che anche Milva sia lì – ha aggiunto il sindaco – Ho visto di sfuggita Milva una volta, solo quattro chiacchiere. Certo era una persona che sprigionava fascino da ogni poro”.
“Prima muoio poi interrompo lo spettacolo”
La figlia Martina ha dichiarato sul Piccolo Teatro Strehler: “E’ il luogo simbolo del suo lavoro, della sua ricerca, della sua carriera“. Proprio sotto la direzione di Strehler Milva divenne una delle più importanti attrici teatrali italiane specializzandosi nel repertorio brechtiano di cui divenne la più apprezzata interprete in ambito italiano e internazionale. “Sono felice di essere qui – ha proseguito la figlia -. Ricordo una frase che diceva: ‘Prima muoio poi interrompo lo spettacolo’. Dice parecchio di lei“.
La Pantera di Goro, La Rossa: ecco chi era Milva
Maria Ilva Biolcati era nata a Goro, in provincia di Ferrara, nel 1939. Per la voce potente, da contralto, era soprannominata la Pantera di Goro. Giovanissima vinse un concorso di voci nuove per la Rai, e lì cominciò il suo successo: una carriera cinquantennale che la rese celebre in Italia ma non solo: era amatissima anche in Francia e Germania. Un segno distintivo diverso dalla voce? La ricca e fluente capigliatura rossa, che l’accompagnò fino all’ultimo e ispirò una famosa canzone di Enzo Jannacci e che era anche espressione delle sue idee politiche.
Una carriera poliedrica che l’aveva portata dagli esordi nelle balere di Goro a spaziare a Edith Piaf, Luciano Berio, Astor Piazzolla, a Bertolt Brecht, che recitò in teatro diretta da Giorgio Strehler. Senza dimenticare la collaborazione con Franco Battiato e Giusto Pio che generò una delle sue canzoni più celebri, Alexander Platz.
Amata, acclamata, osannata in tutta Europa
La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle repubbliche italiana, francese e tedesca, che le hanno conferito alcune tra le più alte onorificenze. E’ l’unica artista italiana ad essere contemporaneamente: Ufficiale dell’Ordre des arts et des lettres (Parigi, 1995), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (Berlino, 2006), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Roma, 2 giugno 2007) e Cavaliere della Legion d’onore della Repubblica Francese (Parigi, 2009).