Le prossime elezioni amministrative a Roma restano avvolte nel mistero, ancora non si sanno i candidati di centrosinistra e centrodestra.
Ancora nessun candidato. O quasi. La lista elettorale per le prossime elezioni amministrative di Roma è breve, nessun cenno da parte della coalizione di centrodestra, né dall’alleanza strutturale tra Partito democratico e Movimento 5 stelle. Al momento i candidati ufficiali restano Carlo Calenda, fondatore del partito Azione, e Virginia Raggi, attuale sindaca della Capitale ed esponente dei cinquestelle. Il primo è un ex dem, ha chiesto l’appoggio del Nazareno, ma si rifiuta di partecipare alle primarie. Quindi con ogni probabilità, alla fine, correrà da solo con il suo partito, tagliando una fetta di voti all’eventuale candidato di centrosinistra.
La seconda ha annunciato già da mesi che si ricandiderà per portare a termine quanto iniziato negli ultimi cinque anni. Il “suo” Movimento traballa, ci sono favorevoli e contrari alla ricandidatura. Il garante del gruppo politico, Beppe Grillo, ha già fatto due endorsement a suo favore. E in ogni caso Raggi ha dichiarato che avrebbe corso per le prossime comunali, con o senza il sostegno dei pentastellati. Per il resto tutto tace. Anche a destra, fatta eccezione per l’indipendente Vittorio Sgarbi, attualmente sindaco di Sutri.
La situazione, infatti, al momento è stabile. All’inizio di marzo è stato annunciato il rinvio: da giugno al prossimo autunno. I romani andranno alle urne tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021. E così si è prolungata anche l’attesa per conoscere i candidati di centrosinistra e centrodestra. In entrambi i casi sono stati fatti diversi nomi, tutti altisonanti, ma poi smentiti: da Roberto Gualtieri a David Sassoli per i dem, da Guido Bertolaso a Andrea Abodi per Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Dopo i passi indietro di Gualtieri e Sassoli, il Partito del Nazareno ha deciso: si faranno le primarie, e saranno il prossimo 20 giugno. L’ennesimo nome che salta tra un commento politico e l’altro è quello di Nicola Zingaretti. L’attuale presidente della Regione Lazio in realtà al momento non si è reso disponibile, quindi sarebbe già arrivata una smentita da parte del diretto interessato. Eppure, stando ai sondaggi e ai colleghi di partito, vincerebbe facilmente le comunali della Capitale. Potrebbe ripensarci? Sicuramente, ha detto, non lo farebbe se questo potesse contribuire a una rottura con i cinquestelle. Infine alle primarie, come suddetto, è stato “invitato” a partecipare anche Calenda, che però si è rifiutato. Pur continuando a chiedere sostegno ai dem.
Infine l’alleanza Pd-M5s: che fine farà se Raggi correrà contro l’eventuale candidato dem? Non è chiaro. Inizialmente si era pensato di presentare un candidato comune, ma l’insistenza di Raggi ha posto un problema che sta alla base. La ricandidatura dell’attuale prima cittadina di Roma, come dichiarato recentemente anche dal leader di Italia viva Matteo Renzi, non va giù al Pd romano. Ma Raggi l’ha sottolineato: correrà a prescindere. Per il Movimento 5 stelle non sostenerla creerebbe un incidente diplomatico interno che al momento il gruppo non si può permettere. Quindi probabilmente Pd e M5s si presenteranno con candidati differenti.
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Non migliora la situazione all’interno della coalizione di centrodestra formata dai Lega, Fratelli d’Italia, e Forza Italia. Al momento, infatti, l’unico candidato ufficiale di centrodestra corre indipendentemente, ed è Vittorio Sgarbi, l’attuale sindaco del piccolo comune di Sutri a pochi chilometri da Roma. Ma la coalizione guidata da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi non ha un suo candidato. Dopo un periodo in cui si vociferava potesse essere Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, ora il suo nome è scomparso. Inizialmente aveva smentito la sua candidatura con la motivazione di essere impegnare in Lombardia per coordinare il piano vaccinale per l’emergenza Covid. Ma ora che il suo compito è terminato, forse potrebbe cambiare idea.
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Altre voci avevano portato in auge il nome di Andrea Abodi, il manager presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e del Comitato di Gestione Fondi Speciali. Ma anche le sue quotazioni sono attualmente in calo. Certo è che il centrodestra non ha intenzione di fare lo stesso errore del centrosinistra. Errore, peraltro, già fatto nel 2016, quando la spaccatura in seno alla coalizione Lega-FI-FdI tolse a Giorgia Meloni la possibilità di accedere al ballottaggio contro Virginia Raggi. L’attuale sindaca alla fine vinse contro il candidato dem, Roberto Giachetti.
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