La battaglia del centrodestra contro il coprifuoco divide la maggioranza, ma è solo strumentalizzazione e propaganda

La maggioranza ancora divisa sul coprifuoco. Lo scontro politico tra centrodestra e centrosinistra per la decisione del governo del coprifuoco alle 22. 

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Continua la battaglia del centrodestra, con capo Matteo Salvini e la sua posizione ferma di lottare contro questa decisione. La Lega aveva optato già per astenersi in Consiglio dei ministri creando tensioni tra il partito e il resto della maggioranza e con il premier Draghi. Oggi, in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile, lancia una raccolta firme online per abolire il coprifuoco. Una misura, secondo Salvini e l’opposizione, troppo rigida e in contrasto con le riaperture e tutti i permessi concessi dal governo in vigore da domani, 26 aprile. A questa battaglia si è unita anche Giorgia Meloni.

Questa posizione non è stata vista di buon occhio dal resto della maggioranza, in primis il Pd. L’astensione prima e la raccolta firme ora suscitano la rabbia dei dem. Letta ha dichiarato “Se la Lega non vota, bisogna trarne le conseguenze. Chi non vuole stare al governo non deve stare al governo” conclude secco. Il segretario della Lega sembra dare sempre più segnali di un’insofferenza riguardo questa convivenza. Un matrimonio, seppur temporaneo e per un fine maggiore – o forse solo di convenienza – che sta troppo stretto a tutti.

Il centrodestra contro la maggioranza, anche se ne fa partecentrodestra coprifuoco

Ma arriva la risposta di Salvini via Twitter: “Il segretario del Pd Letta non si fida degli italiani e li vuole tenere ancora chiusi in casa. Io mi fido degli italiani e vorrei che tornassero a vivere, lavorare, sorridere #nocoprifuoco. Un messaggio che elude dall’argomento principale, ovvero quello di lavorare insieme alla maggioranza e condividere le scelte del governo per non creare dissidi inutili in un momento così difficili. Il tweet di Matteo Salvini invece sa troppo di propaganda, la Lega sembra stia cadendo nella trappola del passo falso: quella di utilizzare un momento critico come questo per cercare di portare voti a suo favore, raccogliendo la rabbia e la frustrazione degli italiani e dire ai suoi colleghi – e non più nemici – quello che gli italiani vorrebbero dire. “Almeno in quelle città dove la situazione è sotto controllo diciamo no coprifuoco, no vincoli, no chiusure, no restrizioni.

La situazione però non sembra sotto controllo da nessuna parte, emblematico è l’esempio del rave party svoltosi a Bologna per festeggiare la festa della Liberazione. Le riaperture e i permessi, l’Italia tutta in giallo hanno evidentemente mandato il messaggio che la pandemia ci sta abbandonando. Ma il pensiero degli esperti e dell’Iss è completamente opposto. Le misure, tra l’altro sembrano davvero essere in contrasto con il coprifuoco alle 22, e questo genera confusione come è successo con la dichiarazione della Gelmini, smentita dal Viminale. Quella di Salvini però ha le sembianze di una propaganda populista in piena regola che, ovviamente, per la situazione in cui riversano i cittadini, raccoglie consensi. Infatti, la raccolta firme leghista ha già conquistato più di tremila adesioni in meno di un’ora.

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Propaganda e strumentalizzazione politica mentre c’è una pandemia da sconfiggere

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Cavalca l’onda del momento e infiamma gli animi strumentalizzando la storia e una pandemia mondiale, anche Giorgia Meloni con il suo appello. “La libertà mentre la celebriamo non è più scontata. A oltre 70 anni dall’inizio della nostra Repubblica democratica, e ad oltre un anno dall’inizio della pandemia, il governo ancora pensa di potersi arrogare il diritto di decidere se e quando gli italiani possano uscire di casa. Appello a tutti coloro che credono nel valore della libertà: aiutateci ad abolire il coprifuoco“. Concetti troppo importanti e troppo profondi quelli legati a questo giorno per essere utilizzati in modo inappropriato, in un contesto come quello che stiamo vivendo che ha a che fare con le nostre vite.

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Tutto questa strumentalizzazione politica però ha in sé un dubbio di fondo. La Lega è alla maggioranza ma nel frattempo fa un lavoro ai fianchi lavorando da opposizione. Il suo stare in maggioranza è più una funzione di opposizione dall’interno che quella di sostenere il resto della maggioranza. Concetto espresso anche dal senatore di Liberi e Uguali Laforgia “A questo punto è urgente un chiarimento dentro alla maggioranza. La condizione di un partito che sta al governo e contemporaneamente guida battaglie di opposizione su misure che riguardano la vita e la salute degli italiani non è ammissibile.” Il dubbio che Salvini sia stanco di far parte di questa maggioranza è molto forte. Ma in questo momento quello che conta è il buon senso e uscire – una volta per tutte – dalla pandemia. Non è il momento di battaglie politiche e propaganda facile.

 

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