Gesù, solo lui, è il vero pastore. Se uno avrà con lui un legame vero e profondo non potrà vacillare nella vita, nemmeno davanti a qualsiasi male.
Liturgia di oggi Domenica 25 Aprile 2021
- IV DOMENICA DI PASQUA – ANNO B
Dell’amore del Signore è piena la terra;
dalla sua parola furono fatti i cieli. Alleluia. (Sal 32,5-6)
Prima Lettura
In nessun altro c’è salvezza.
Dagli Atti degli Apostoli
At 4,8-12
In quei giorni, Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro:
«Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato.
Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo.
In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale – Dal Sal 117 (118)
R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell’uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti. R.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi. R.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre. R.
Seconda Lettura
Vedremo Dio così come egli è.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 3,1-2
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Parola di Dio.
Il Vangelo di oggi Domenica 25 Aprile 2021
Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,11-18
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Parola del Signore
Gesù il vero pastore | Il commento al Vangelo di oggi Domenica 25 Aprile 2021
Gesù è il nostro buon pastore, colui che si prende cura di noi e ci tiene al sicuro. La figura del buon pastore che Gesù dipinge è colui che dà la vita per il proprio gregge, e Gesù ha il potere di dare la sua vita e riprendersela, perché è la vita stessa. In quale pericolo corriamo se stiamo vicino a lui?
Lui ci dà la vita e ce la prepara per l’eternità. Mentre invece quante figure di mercenari ci sono al mondo che, sopraggiunti i problemi, ci abbandonano e, fingendo di essere guide per noi, hanno altri interessi? Gesù, solo lui, è il vero pastore. Se uno avrà con lui un legame vero e profondo non potrà vacillare nella vita, nemmeno davanti a qualsiasi male.
Il commento al Vangelo di ieri
Questo male c’è ed esiste, lo vediamo ogni giorno nel mondo: il male non è una dimenticanza di Dio ma un’entità opposta a lui, come il lupo si oppone al pastore. Dio non ci fa tranelli e non mina alla nostra vita: lui è sceso dal cielo per combattere proprio quel male che, nella sua libertà, si è innescato all’interno di una creazione che non prevedeva la morte: “Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono” (Sap 2, 24).
Coloro che appartengono a Cristo invece vivranno per sempre nella gioia della vita eterna, preparata da quel buon pastore il cui recinto è l’umanità intera e la cui casa è il cielo da dove è disceso e di cui ci indica la via. E cosa significa appartenere a Cristo? Vuol dire aver ascoltato la voce della carità.