Il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, titolare dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati, ha avviato accertamenti sul caso del giudice milanese Piero Gamacchio.
Il giudice Gamacchio ha ammesso di avere conti da saldare in bar e ristoranti. Secondo quanto appreso, Salvi ha chiesto informazioni al presidente (facente funzioni) della Corte d’appello di Milano, Giuseppe Ondei. Il 67enne Piero Gamacchio, a lungo giudice di Tribunale e negli ultimi anni in Corte d’Appello,è andato in aspettativa 45 giorni subito già da oggi, ed in pensione da luglio, due anni di anticipo.
LEGGI ANCHE: Giallo sul decesso di Antonio Fara, trovato morto in casa: non si esclude l’omicidio
L’ammissione
La dichiarazione con cui Gamacchio ha annunciato il suo passo indietro è stata riportata sul profilo Facebook del giornalista Gianluigi Nuzzi, il quale in questi giorni proprio sul social network aveva raccontato la vicenda dei conti non pagati. Ieri il magistrato ha ammesso di aver avuto “comportamenti di grave leggerezza di cui mi pento profondamente e ai quali porrò al più presto rimedio”, ma aveva assicurato che questi fatti non hanno mai influito sulla sua attività di giudice, aveva infatti dichiarato: «Ci tengo però a sottolineare che mai, in alcun modo mai, questi fatti possano aver influito nelle mia attività di giudice, che ho sempre svolto con libertà ed indipendenza» come «sta a dimostrare il contenuto delle sentenze da me redatte».