Fonti del Cts hanno svelato che il mancato spostamento dell’orario del coprifuoco non è affatto dipeso da loro. Gli scienziati non sarebbero mai stati consultati su questo tema che, al contrario, sarebbe stato esclusivamente di competenza politica.
Il Comitato tecnico scientifico si è configurato fin dall’inizio come un organo di riferimento per le decisioni politiche ma la sua importanza sembra essere diminuita tanto che, ora, sembra essere diventato un puro strumento di consulenza. Se ai tempi di Giuseppe Conte le decisioni passavano tutte dai tecnici, con Mario Draghi le cose sembrano andare diversamente. Del resto un primo segnale del suo ridimensionamento era già arrivato con il taglio del numero dei suoi membri; l’ex della Bce ha dapprima sostituito il Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri con il generale Figliuolo. Poi, ha fatto pulizia tra i membri che erano stati scelti da Giuseppe Conte e per cui erano passati tutti i Dpcm varati nel primo anno di pandemia. Ne erano 12 e ne sono stati confermati 5.
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La terza ondata da contrastare e la campagna vaccinale hanno richiesto un netto cambio di passo e un’accelerazione. E’ stato quindi necessario “razionalizzare le attività del Cts, al fine di ottimizzarne il funzionamento anche mediante la riduzione del numero dei componenti”. Sta di fatto che l’organo ha perso man mano importanza e i segnali di spaccatura tra il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo vengono ora proprio sul tema del coprifuoco, fissato alle 22. L’orario del coprifuoco rimarrà fino al 31 luglio. Una decisione che avrebbe seguito l’indicazione degli esperti. “Il coprifuoco evoca brutte cose e non vediamo l’ora tutti noi di allungare l’orario e di poterlo poi abolire, ma tutto si tiene in una gradualità e in una progressività. Noi abbiamo proposto alle 22 perché abbiamo ascoltato il Cts e perché questo ritorno a regole normali deve essere graduale per evitare impennate del virus”, diceva il ministro per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini rilasciando alcune dichiarazioni ad Rtl 102.5.
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Ma il Cts smentisce
Eppure, fonti del Cts hanno svelato che il mancato spostamento dell’orario del coprifuoco non è affatto dipeso da loro. Gli scienziati non sarebbero mai stati consultati su questo specifico aspetto che “è sempre stata una decisione politica”. Aumentato, quindi, il malcontento da parte dei tecnici specie dopo le rivendicazioni della Lega che chiede lo spostamento dell’orario anche in vista della stagione estiva. “In realtà noi del coprifuoco non abbiamo mai parlato – rivelano fonti del Comitati all’Agi – è sempre stata una valutazione politica, non ci è mai stata sottoposta alcuna istanza in tal senso”. Diversamente, mesi fa, venne scelto di reinserire il coprifuoco notturno proprio sotto indicazione del Cts che, probabilmente, godeva di più importanza e maggiore autorità decisionale di ora.