Antonio Fara è stato ritrovato morto nel suo appartamento in via Livorno, al centro di Sassari. Nella casa sono stati trovati segni di effrazione, per cui non si esclude l’ipotesi di omicidio.
La vittima è un barista di 47 anni. A scoprire il cadavere e a dare l’allarme è stato il nipote: questa mattina non vedendo il bar aperto è andato a casa dello zio e lo ha trovato morto con una profonda ferita alla testa. La porta principale – secondo una prima ricostruzione dei carabinieri – era chiusa dall’interno, mentre quella sul retro era spalancata. Da qui che è entrato il nipote trovando Fara esanime sul pavimento. Oltre ai militari del comando provinciale di Sassari e al pm Giovanni Porcheddu sul posto stanno operando gli specialisti del Ris per i rilievi del caso.
Non si esclude alcuna ipotesi
“Al momento non possiamo escludere alcuna ipotesi, in serata potremo essere più precisi”. Cosi il pm del Tribunale di Sassari Giovanni Porcheddu dopo il sopralluogo nella casa del 47enne. L’uomo aveva preso in gestione il locale 2-3 anni fa. Molto conosciuto in città, descritto come una persona tranquilla e gioviale, la sua morte è ancora avvolta nel mistero. La pista privilegiata sembra essere quella dell’omicidio: la porta sul retro, infatti, è stata trovata spalancata, poco distante il cadavere e sangue sul pavimento. Probabilmente Fara potrebbe essere stato colpito con un corpo contundente. Se ne saprà di più con i rilievi degli specialisti del Ris arrivati da Cagliari.
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È stato ucciso
È arrivata la conferma: Antonio Fara è stato ucciso con una botta alla testa. La conferma è arrivata dai rilievi dei carabinieri del Ris giunti da Cagliari e da una prima ricognizione del medico legale. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Sassari e dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, che conferma: “allo stato attuale possiamo dire che si è trattato di un omicidio, siamo in una fase molto delicata delle indagini e non possiamo rivelare altri particolari”.