Caso Barbara Corvi, scarcerato il marito Roberto Lo Giudice: è accusato di omicidio

Caso Barbara Corvi, annullata la custodia cautelare per Roberto Lo Giudice: il marito della donna, scomparsa nel 2009 da Amelia, è accusato di omicidio volontario, occultamento o soppressione di cadavere.

Barbara Corvi - meteoweek.com
Barbara Corvi – meteoweek.com

Il Tribunale del Riesame Perugia ha accolto l’istanza presentata dalla difesa di Roberto Lo Giudice, marito di Barbara Corvi. Annullata la custodia cautelare notificata lo scorso 30 marzo, l’uomo è stato dunque scarcerato, a seguito di alcune motivazioni che – riportano le fonti investigative – “saranno depositate entro 45 giorni”. La donna, si ricorda, era scomparsa il 27 ottobre del 2009 da Amelia (in provincia di Terni). Il marito è attualmente accusato di omicidio volontario, occultamento o soppressione di cadavere.

Roberto Lo Giudice tornerà in libertà. I giudici hanno infatti accolto l’istanza della difesa, nell’udienza che si è svolta nella giornata di martedì 20 aprile. Alla richiesta di scarcerazione si era opposto il procuratore di Terni, Alberto Liguori, che coordina le indagini svolte ai carabinieri.

“Penso che sia stata sciolta con l’acido”

Ancora sono al lavoro gli inquirenti, per cercare alle responsabilità che hanno portato dapprima alla scomparsa, poi alla morte di Barbara Corvi (che all’epoca aveva 35 anni) in quel lontano 2009. Roberto Lo Giudice, il marito della donna, avrebbe agito in concorso con il fratello Maurizio, anche lui indagato.  E secondo quanto è stato finora ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe agito per gelosia. Attraverso gli ultimi sviluppi di un’indagine che si è riaperta nel 2018, e per la quale è intervenuto anche il contributo di tre collaboratori di giustizia, è stato possibile far affidamento a tutta una serie di intercettazioni.

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In una conversazione raccolta dagli investigatori, si sentirebbe proprio Roberto Lo Giudice dichiarare “Sì, c’entro pure io”, durante una discussione in merito all’omicidio della donna. “Penso che sia stata sciolta con l’acido”, sono invece le agghiaccianti parole che provengono da un’altra intercettazione, e che avvalorerebbero la posizione del marito di Barbara Corvi.

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Il movente che avrebbe mosso un simile delitto, secondo quanto sottolineato in occasione della conferenza stampa tenuta il 30 marzo in concomitanza con l’arresto di Lo Giudice, sarebbe riconducibile a una questione passionale. Oltre alla gelosia, però, si allaccerebbero anche i motivi economici, legati in particolare al periodo di difficoltà che la ferramenta della coppia stava passando. Come spiegato dalle autorità sempre in occasione della conferenza stampa, Lo Giudice avrebbe cercato di deviare la operazioni di indagine, cercando di far credere che Barbara si fosse allontanata volontariamente dalla sua famiglia. Depistaggi, questi, che sono stati in seguito “smontati”. Inoltre, sebbene per le autorità l’omicidio possa inquadrarsi in una “mentalità mafiosa”, non sarebbe imputabile ai circuiti di mafia.

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